Nelle sale “A mano disarmata”, la storia vera di Federica Angeli

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Esce tra poche ore (giovedì 6 giugno) nelle sale “A Mano disarmata”, la storia vera di Federica Angeli e della sua caparbia ricerca della verità in un territorio difficile così vicino a Roma e così duro da sembrare la Sicilia profonda. La sua storia Federica l’ha raccontata nel libro omonimo e tante altre volte l’ha ripetuta in molte interviste, diventando il simbolo dell’impegno civile oltre che del rigore professionale. Nel film diretto da Claudio Bonivento Federica Angeli è interpretata da Claudia Gerini, protagonista insieme a Francesco Venditti, Mirko Frezza e Francesco Pannofino. La trama è una storia recente e che ancora brucia, emersa nei processi contro i clan di Ostia, cominciata nel 2013 quando la giornalista di Repubblica comincia ad indagare sullo strapotere di alcune famiglie che agivano sul posto con modalità mafiose e avevano imposto un loro codice che beneficiava, fino a quel momento, di omertà assoluta. Quella cronista ha fatto crollare un sistema usando la penna e la sua curiosità ma ha pagato con la libertà, perché dal 2013 è costretta vivere sotto scorta. Ma da quel momento molte cose sono cambiate a Ostia, c’è stata una straordinaria solidarietà verso il lavoro della Angeli e quella zona del litorale laziale è stata finalmente raccontata da tutti. I procedimenti giudiziari hanno confermato il feudo mafioso di Ostia. Lo spartiacque è proprio maggio di sei anni fa quando la cronista fu, di fatto, privata della libertà e vittima di violenza privata mentre stava lavorando ad un’inchiesta sulla gestione del demanio marittimo. Poche settimane più tardi assisterà dalla finestra di casa sua ad una sparatoria tra gli Spada e i Triassi, episodio gravissimo che lei racconterà nei suoi articoli e riferirà in aula successivamente come testimone. Federica Angeli in più occasioni ha detto che Claudia Gerini è entrata nel suo personaggio con la stessa passione civile e la voglia di fare qualcosa per il bene di un posto che ami, che in questo caso è Ostia appunto.


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