Inchiesta sui riders nell’ultima edizione de “I siciliani giovani”

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Il 18 maggio è stata presentata l’edizione de “I Siciliani giovani” dedicata ai riders. Per l’incontro è stato scelto un luogo non casuale: Catania, al Cpo Colapesce. Una presentazione fatta in collaborazione con Riders Union Catania e i ragazzi e le ragazze dello spazio occupato. L’incontro è stato “una scusa per far incontrare persone da tutta Italia: Napoli, Torino, Bologna. Colleghi e colleghe riders, l’avvocato Druetta, il funzionario Inail di Catania, tutti lì a discutere su come non farsi sfruttare e organizzare una rete per lottare insieme. L’idea è stata buona anche per distribuire le copie cartacee che andranno nei centri sociali, nella case riders, in mano a lavoratori e lavoratrici, cioè le persone per cui lavoriamo”.
Sul sito si possono trovare i singoli pezzi e scaricare il formato pdf di questa edizione.
Questo approfondimento arriva dopo l’inchiesta sui camerieri precari, un’altra tappa del viaggio dei Siciliani nel mondo della nuova condizione giovanile.
“Nuova per modo di dire, – scrive Riccardo Orioles – perché è ormai vent’ anni – con un’ccelerazione paurosa di anno in anno, sotto governi delle più svariate etichette – che il Sistema Italia stringe la morsa al collo delle classi più indifese: fra cui i giovani. Un’intera generazione è cresciuta senza mai aver conosciuto il concetto di lavoro regolare: non più “lavoro” ma “job”, non più fondamento della Repubblica ma strumento di controllo sociale, non più cittadinanza e Costituzione ma massa occasionale di sudditi con l’unico diritto di ubbidire e di consumare. Ma i giovani non ci stanno, i giovani vogliono vivere, i giovani vogliono cominciare…
Che cosa? Lo vedremo”.
E’ possibile aiutare lo straordinario lavoro giornalistico de I Siciliani Giovani con un contributo libero da versare sull’Iban indicato sull’edizione. (www.isiciliani.it). E in questo modo si potrà partecipare a rendere sempre più ampio e preciso un racconto contro i padroni vecchi e nuovi, le mafie e le persone sfruttate.


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