In Sardegna vince la destra. Per la gioia di chi vuole cementificare…

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In Sardegna vince la destra. Per la gioia di chi vuole cementificare, pensando che vendendo la bellezza delle sue coste, si possa campare in eterno di rendita edilizia. Un ragionamento errato, come dimostra il disastro delle coste spagnole, ormai sature e butterate da villette con vista.

Si sgonfia il M5S, che perde identità e consenso. E scopre che non si può fare politica come un non-partito. Quindi per non precipitare Di Maio in peggio.servono deleghe, organizzazione, organigrammi e scelte coraggiose, uscendo dal mito della piattaforma, ormai rivelatasi una forma piatta.

A sinistra si fa strada il partito “diffuso”. Dopo i buoni risultati in Abruzzo, anche in Sardegna si è visto che contano alleanze e leader che sappiano crearle senza arroganza. Va dato atto a Zedda di essere stato un buon federatore grazie anche agli equilibri già sperimentati nella Giunta di Cagliari, dove è stato confermato dal consenso ottenuto.
Lo stesso viatico di Zingaretti, che potrebbe ricostruire la Sinistra su scala nazionale. Ma dovrà superare le primarie, dove i renziani giocheranno il tutto per tutto, sapendo che se perdono la partita dovranno fondare un nuovo partito, dove poter fare finalmente outing neo-capitalista.


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