Giugliano, alla Montalcini porte aperte per la Shoah. Alla scuola media giuglianese nomi autorevoli e storie a confronto

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La scuola media statale Rita Levi Montalcini vive in una zona del comune di Giugliano nota più per i fatti criminosi e in generale negativi che non per le tante positività che pure da sempre vi operano e insistono in quel territorio, la zona nota in dialetto come ‘Selcione’ (per la selce, la grossa pietra lavica che caratterizza questa zona) e che ospita da anni l’istituto scolastico.

Nella mattinata di sabato 26 gennaio i ragazzi ed i docenti del plesso di corso campano hanno voluto aprire le loro porte per far sentire forte il loro grido contro ogni sorta di diversità: di colore della pelle, di luogo di nascita, di estrazione sociale, di famiglia di provenienza.

I giovani allievi hanno fatto dialogare la letteratura classica della Shoah con la storia di Giovanni Napolano, militare qualianese deportato nei campi di concentramento di Magdeburgo dopo i rastrellamenti tedeschi, ascoltandone il racconto via video dello stesso sopravvissuto e la memoria dei suoi figli e nipoti. Ad ampliare il dialogo, fortemente voluto dalla dirigente Prof. Maria Rosaria D’Angelo, sono stati gli interventi di Franco Villano, ex presidente dell’amicizia ebraico-cristiana, che ha ricordato l’importanza della cultura e dello studio per combattere ogni sorta di ignoranza (verso chi riteniamo diverso solo per percezioni errate e convinzioni indotte), sostenendo la necessità, ancora oggi, di costruire ponti tra le diverse civiltà e mai alzare muri. A ribadire la necessità del dialogo tra etnie e culture diverse la professoressa Mariolina Ferraro di Lorenzo che, nel presentare il progetto ‘Festa dei Popoli’ ha asserito l’importanza di dibattiti sulla Shoah e sull’integrazione tout court, con un riferimento alla realtà contemporanea fatta di sbarchi negati ed identità violate. Ad aprire e chiudere la mattinata scolastica di riflessione, la piccola orchestra Montalcini che ha omaggiato i presenti con due brani da loro suonati e cantati e preparati ad hoc: “la canzone del bambino nel vento” e “la vita è bella”, facendosi portatori di ‘memoria sana’ per il futuro.


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