Tutti lo sanno

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Il regista iraniano Asgar Farhadi, due volte premio Oscar con Una Separazione e Il Cliente torna a far parlare di sé con il suo ultimo film “Tutti lo sanno” (Todos lo saben), film di apertura dell’ultimo Festival del Cinema di Cannes 2018.

Quest’ultimo lungometraggio, nelle sale italiane con Lucky Red dall’8 novembre, prende le distanze dalle opere precedenti del regista. Non ci sono allusioni politiche né alcun rimando all’Iran, ma un cast internazionale di prim’ordine che conta su Penelope Cruz, Javier Bardem, Ricardo Darin e una ragazzina rapita in un paesino del sud della Spagna.

Laura (Cruz), lascia l’Argentina con i suoi due figli per tornare nel suo paesino di origine in occasione del matrimonio di sua sorella Ana. Nel bel mezzo della notte dei festeggiamenti, un temporale, un black-out elettrico e la figlia adolescente di Laura scompare. Si tratta di un rapimento, come verrà chiarito dai messaggi che i rapitori invieranno più tardi alla madre. Tra la disperazione e lo strazio di Laura, l’arrivo di suo marito Alejandro dall’Argentina, la ricerca della ragazzina si snoda attraverso sentieri privati, vedendo coinvolto in prima linea Paco, proprietario della vigna e storico fidanzato di Laura, e riportando a galla storie di un passato che molti credevano sepolto.

Una fitta rete di rapporti, amicali e di sangue, densi di incoerenza, bugie e inconfessabili segreti.

La matassa appare tuttavia prevedibile e il suo snodo eccessivamente lungo. Quel che soprattutto sorprende è che la regia di Farhadi sembra aver perso il suo carattere distintivo. Prove attoriali eccellenti per i protagonisti Cruz-Bardem, una coppia d’eccezione sul set come nella vita, per un’opera che risulta tuttavia  deludente.


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