Quella lettera sui “cantanti” al bar Lumière

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Dall’informativa della Squadra Mobile di Caltanissetta
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Piero Di Vincenzo – L’imprenditore che comandava in Confindustria-Caltanissetta prima di Calogero Montante

“..In data 6.10.2014 giungeva in Procura a Caltanissetta, inviato dalla Direzione Nazionale Antimafia,, un esposto anonimo, datato 2.10.2014, e già inviato a Confindustria Nazionale, all’attenzione dell’avvocato Marcella PANUCCI, Direttore Generale di Confindustria, in cui l’anonimo scriveva il contenuto di un dialogo, intercorso tra il DI VINCENZO Pietro (l’imprenditore che comandava a Confindustria-Caltanisseta prima di Montante, ndr) ed il CORVO Gaetano (ex funzionario del Comune di Caltanissetta ritenuto vicino al Di Vincenzo, ndr) di cui se ne riporta sinteticamente il contenuto.
In sostanza il DI VINCENZO ed il CORVO si mettevano d’accordo tra loro per pagare dei “cantanti”, ossia dei collaboratori di giustizia, per rendere falsamente dichiarazioni sul conto del
MONTANTE Antonio Calogero e del LO BELLO Ivanhoe, indicati rispettivamente con i soprannomi di “biciclettaro” e “tignusu”. Infatti, inizialmente i due facevano riferimento ad un “cantante” del nisseno mentre alla fine parlavano anche di un “cantante” della zona catanese poiché l’uno doveva screditare il MONTANTE, l’altro LO BELLO.
A questo incontro, il CORVO consegnava un pacchetto contenente del denaro (circostanza desunta dalla forma del pacchetto scrive l’anonimo) al DI VINCENZO; che a sua volta lo consegnava allo IACUZZO Salvatore che, frattanto, era giunto al Bar Lumiere.
Nel corso del colloquio il DI VINCENZO nominava anche il GENCHI Gioacchino, suo legale, nonché altri soggetti tra cui tale Tullio, tale P., tale G.  e tale E. i quali si sarebbero occupati di minare la credibilità del MONTANTE e del LO BELLO da un punto di vista mediatico, poiché quello era il “momento buono” per farlo, specificando il CORVO che bisognava fare questo perché il MONTANTE ed il LO BELLO avevano collaborato troppo con magistrati e polizia.
Inoltre, il CORVO chiedeva se avessero qualcuno dentro Confindustria che potesse aiutarli in questo loro progetto contro il MONTANTE ed il LO BELLO ed il DI VINCENZO rispondeva che quelli che erano loro amici erano stati buttati fuori da Confindustria e faceva espressa menzione di GRIPPALDI Nino di Confindustria Enna, di SCACCIA di Confindustria Catania e di DURANTE di Confindustria Trapani.
…Ed ecco il colpo di scena.
Il CICERO Alfonso (uno dei teste chiave contro Montante, ndr) riceveva dal MONTANTE una mail in cui quest’ultimo gli scriveva che il pentimento di DI FRANCESCO era pilotato da Pietro DI VINCENZO, in data 16.9.2014: una mail antesignana di quello che sarebbe stato il contenuto dell’esposto anonimo, cronologicamente successivo all’invio della stessa.
Al documento di 50 pagine che produceva in sede di escussione del 2.11.2015, il CICERO allegava la detta mail che non lasciava adito ad alcun dubbio sulla paternità… Continua su mafie


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