Catalogna: sì al dialogo, no alla violenza – Lettera di protesta all’Ambasciatore di Spagna

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Ambasciatore Jesús Manuel GRACIA ALDAZ (email: emb.roma@maec.es)

le scrivo questa lettera di protesta, perché molti di noi cittadini italiani sono rimasti indignati di fronte alla brutale violenza della polizia, contro i partecipanti al referendum in Catalogna. Non entro nel merito politico-costituzionale della questione. Ma qualsiasi sia l’intensità della controversia, uno Stato democratico – come è la Spagna – non può rispondere ad una mobilitazione non violenta con una repressione violenta, fino a sparare proiettili di gomma verso cittadini inermi, dopo aver manganellato anche anziani e donne con bambini.
Dov’è l’autocontrollo democratico del potere legittimo?
O il Governo Rajoy sta subendo una regressione autoritaria per debolezza?
 
Ambasciatore GRACIA ALDAZ,
in nome della profonda amicizia che lega l’Italia alla Spagna, le chiedo di farsi portavoce presso il suo Governo della profonda preoccupazione e indignazione di tanti cittadini italiani per questa degenerazione violenta, che ha creato una profonda ferita all’unità nazionale e al progetto europeo. Chiediamo che si avvii al più presto il dialogo tra le parti, che porti – così come avvenne con la Regione Basca per una crisi ben più drammatica – ad una soluzione condivisa. Quella lezione va rammentata. Questa volta non si deve arrivare ai morti. Ci si può – e ci si deve – fermare prima. Prima che la repressione subita fermenti in odio e terrorismo separatista.

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