Capalbio, per Renzi applausi e assenze

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Applausi, anche se non scroscianti, e assenze. Capalbio ha accolto bene Matteo Renzi, ma non è stato un trionfo. Del resto il segretario del Pd ha deciso di sfidare una piazza per lui molto difficile: la cosiddetta Piccola Atene, la residenza estiva della classe dirigente radical chic italiana in gran parte ostile al segretario del Pd. Non a caso il piccolo paese della Maremma toscana a grande maggioranza ha votato “No” alla riforma costituzionale renziana nel cruciale referendum dello scorso 4 dicembre.

Capalbio dagli anni Settanta non è solo la residenza di tosti maremmani: è divenuto il rifugio estivo di intellettuali, imprenditori e dirigenti politici di sinistra. Il paese medioevale, grazie alla natura quasi intatta e al mare pulito, da quarant’anni è divenuto il ritrovo dell’élite progressista nazionale. E, in particolare, romana. Sulle sdraio all’Ultima Spiaggia si vedono “i professoroni”, come li chiamò l’ex presidente del Consiglio ingaggiando dure battaglie di polemiche campali. Capalbio è un campo ostico per Renzi, eppure il segretario del Pd lo scorso sabato 5 agosto è andato lì per parlare di Avanti, il libro sull’avventura del suo governo dei Mille giorni. Ha affrontato la folta platea di Capalbio Libri difendendosi e attaccando. Ma non ha calcato i toni.

Ha difeso la battaglia, solo iniziata, per ridurre le troppe tasse. Ha difeso lo “Ius soli”, ma ha ammesso che il progetto per estendere il diritto alla cittadinanza italiana agli immigrati (caro alla sinistra) difficilmente diventerà legge entro questa legislatura ormai agli sgoccioli. Ha negato di essere “un uomo solo al comando” del Pd. Ha ammesso la sconfitta della sua battaglia per cambiare verso all’Italia. Ha commentato: «Ho sbagliato, ho pagato. Mi sono dimesso da tutto, ma la poltrona la posso anche recuperare». Il riferimento è alla “poltrona” di presidente del Consiglio persa dopo la sconfitta disastrosa al referendum, mentre quella di segretario del Pd l’ha ripresa con le elezioni primarie vinte la scorsa primavera con un ampio margine di voti.

Ha raccolto applausi anche se non calorosi dal pubblico. È stato un successo incompleto. Molti intellettuali inventori della Piccola Atene come Alberto Asor Rosa e Giacomo Marramao non si sono visti. I problemi non mancano. Non mancano i problemi e le contraddizioni come il sì di principio ad accogliere i profughi e il no se riguarda casa loro. Capalbio lo scorso anno si ribellò a ricevere 50 profughi e quest’anno alla fine ne dovrebbe avere 15. Renzi, col sindaco Pd Luigi Bellumori si è lasciato andare ad una battuta: «Dai Luigi, quest’anno ti sei sprecato».

Prima le elezioni regionali in Sicilia a novembre e poi le consultazioni politiche in primavera saranno due appuntamenti decisivi: diranno se Renzi sarà capace di recuperare consensi anche dopo la scissione dei bersaniani a febbraio, è in gioco la sua leadership. Due vittorie possono riaprire per lui la strada di Palazzo Chigi e di una nuova egemonia sul sistema politico italiano; due sconfitte possono affidare al centrodestra di Silvio Berlusconi e ai cinquestelle di Beppe Grillo il futuro dell’Italia.

Fonte: www.sfogliaroma.it 


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