“20 maggio insieme senza muri”. L’adesione di Amref

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Amref aderisce alla manifestazione ”20 Maggio. Insieme  senza muri” a Milano per riaffermare il valore della solidarietà internazionale.
#20maggiosenzamuri – https://www.20maggiosenzamuri.it/

L’incontro tra i popoli e il no alla logica dei muri e all’intolleranza è la base valoriale che vedrà le organizzazioni, la società civile, gli enti locali e tanti altri soggetti mobilitarsi il 20 maggio a Milano per una società aperta, plurale e accogliente. L’adesione di Amref all’iniziativa ”Insieme senza muri” nasce dalla nostra convinzione che la mobilità umana vada gestita con risposte ragionate, non fermata con i muri.

Aderiamo a “Insieme senza muri” in un momento in cui le organizzazioni umanitarie impegnate in operazioni di ricerca e soccorso – e testimoni fondamentali di quanto avviene oggi nel Mediterraneo centrale – sono sotto attacco, e con loro tutto il mondo della solidarietà: salvare vite umane rischia di diventare un motivo per cui essere sospettati, anziché una ragione di orgoglio, in un ribaltamento valoriale senza precedenti.

Tutto ciò sta arrecando gravi danni. Un danno alle organizzazioni direttamente coinvolte nelle operazioni di ricerca e soccorso in mare, cui noi esprimiamo la nostra più viva vicinanza; ma un danno soprattutto a chi – in assenza di vie di ingresso regolari verso l’Europa – in questo momento sta per mettere a rischio la propria vita su imbarcazioni di fortuna. Un danno infine al dibattito nazionale, piegato alla superficialità di accuse non circostanziate, in cui si oscurano nel frattempo le tragedie della crisi di fame più grave degli ultimi 70 anni in Sud Sudan, nel bacino del Lago Chad nel Corno d’Africa, o della terribile carneficina in Siria: è anche lì, al di là di quelle sponde, dentro a quelle crisi più remote che gli operatori delle organizzazioni non governative sono ogni giorno. E la loro azione quotidiana si unisce a quella di coloro che soccorrono in mare chi fugge.

Insieme alle organizzazioni direttamente chiamate in causa nel “caso ONG”, che continuano a dirsi pronte a offrire la propria versione dei fatti, ribadiamo che anche noi vogliamo sia fatta chiarezza. Chiarezza che eviti un gioco al massacro e secondi fini, sulla pelle di un terzo settore che rappresenta un valore immenso per il nostro paese. Nel frattempo, continueremo a costruire ponti e a salvare vite, nel rispetto dei diritti umani, il 20 maggio e ben oltre, come abbiamo sempre fatto.


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