Algeria, giornalista condannato a un anno per aver denunciato la corruzione

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Hassan Bouras, esponente di primo piano della Lega algerina per la difesa dei diritti umani e fondatore del Fronte del rifiuto, una coalizione di gruppi che chiede riforme politiche, ha iniziato a scontare l’anno di carcere cui, il 28 novembre, è stato condannato per aver offeso varie istituzioni pubbliche e “aver svolto illegalmente una professione regolamentata per legge”.
La colpa di Bouras è di aver realizzato una serie di interviste, poi andate in onda sull’emittente satellitare privata al Magharibia (ampiamente seguita in Algeria) agli abitanti di El Bayadh, una città dell’Algeria occidentale, dalle quali era emerso che alti funzionari del potere giudiziario e delle forze di polizia prendevano “mazzette” e mandavano in galera persone innocenti sulla base di false accuse.

Tre degli intervistati sono stati a loro volta condannati a un anno di carcere. Sia loro che Bouras hanno annunciato che ricorreranno in appello. Bouras è detenuto nel carcere di El Bayadh. Durante un precedente periodo di prigionia, per una serie di post su Facebook che gli erano valsa l’accusa – poi decaduta – di istigazione alla rivolta armata contro lo stato, ha iniziato a soffrire di reumatismi.


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