È morto a 90 anni Dario Fo

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Di Elisa Spadaro

“Se mi dovesse capitare qualcosa, dite che ho fatto di tutto per campare”, scherzava fino all’ultimo Dario Fo, che si è spento questa notte all’età di 90 anni, all’ospedale Sacco di Milano dove era ricoverato da circa due settimane per problemi respiratori. Dario Fo, il giullare dei nostri tempi, fu tante cose nella sua vita: attore, drammaturgo, regista, scrittore, pittore, scenografo vinse il premio nobel nel 1997 per la letteratura “perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi”.

Fo era stato attivo fino alla fine e l’ultima fatica letteraria, dedicata al padre dell’evoluzionismo, l’aveva presentata lui stesso a Milano il 20 settembre scorso: l’opera dal titolo “Darwin ma siamo scimmie da parte di padre o di madre?” era completata dalle tavole illustrate dello stesso Fo.

La sua opera più celebre è ‘Mistero Buffo‘: una ‘giullarata’ portata in scena per la prima volta nel 1969, nella quale Fo recitava in grammelot, ossia un linguaggio teatrale che si rifà alle improvvisazioni giullaresche e che è costituito da suoni che imitano il ritmo e l’intonazione di uno o più idiomi reali con intenti parodici.

Il primo a commentare è stato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, da sempre al centro dei suoi attacchi satirici: “L’Italia”, ha detto il premier, “perde uno dei grandi protagonisti del teatro, della cultura, della vita civile del nostro Paese. La sua satira, la ricerca, il lavoro sulla scena, la sua poliedrica attività artistica restano l’eredità di un grande italiano nel mondo. Ai suoi familiari il cordoglio mio personale e del governo italiano”. Commossi i parlamentari M5s che in una nota hanno salutato “la guida morale del Movimento” (così lo ha definito su Twitter la deputata grillina Carla Ruocco): “La morte di Dario Fo”, si legge nella nota, “priva il Paese di una grande voce critica, una guida civile e spirituale. Ma priva pure il M5s di un punto di riferimento fondamentale, un compagno di viaggio allegro, geniale e profondo. Esprimiamo il nostro cordoglio più sentito per la scomparsa del premio Nobel e la nostra vicinanza al figlio Jacopo e a tutti coloro che, come noi, volevano tanto bene al grande maestro”. Così anche il sindaco di Milano Beppe Sala: “E’ stato uno dei migliori interpreti della storia del nostro tempo. Milano non dimenticherà i suoi insegnamenti. La scomparsa di Dario Fo ci colpisce nel profondo. Perdiamo uno dei più grandi rappresentanti della letteratura, del teatro e della cultura milanese e italiana”.

Celebre e storica l’unione professionale e privata con la collega Franca Rame, che ora è andato a raggiungere I due si sposarono nel 1954 e vissero insieme tutto il resto delle loro vite, fino al 2013, anno della morte dell’attrice. Commovente il saluto di Fo alla moglie ai funerali: “C’è una regola antica nel teatro. Quando hai concluso non c’è bisogno che tu dica altra parola. Saluta e pensa che quella gente, se tu l’hai accontentata nei sentimenti e nel pensiero ti sarà riconoscente” e un lungo “ciao” urlato al cielo.

Da jobsnews


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