Il nipote del Boss si sposta in modo disinvolto in elicottero

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Nicotera è un paese con qualche migliaia di abitanti (6563 per la precisione) in provincia di Vibo Valentia, nella Calabria più  profonda. Ed è proprio lì che l’operaio trentunenne  Nino Gallone, nipote di un esponente del clan ndranghetista Mancuso, che nel 2011 era stato sorpreso ad innaffiare una piantagione di cannabis nel terreno di sua proprietà, vicino al mare, è atterrato con un elicottero in cui c’era con lui e  con il pilota del piccolo aereo,  la sposa Aurora davanti al sagrato per la chiesa in cui lo attendevano il sacerdote e oltre quattrocento  invitati e felici di partecipare alla cerimonia.  Una cosa mai vista nel piccolo paese che ha suscitato l’attenzione della stampa e delle televisioni calabresi  e della procura della repubblica di Vivo che ha aperto un’inchiesta per capire come un elicottero abbia potuto violare qualsiasi regolamento, atterrando e decollando  più volte in pieno centro abitato.

Per ordine dei magistrati, i carabinieri di Tropea, guidati dal capitano Alberto Manzone, sono andati a bussare in comune per chiedere al direttore dell’ufficio tecnico di Carmelo Ciampa, e al comandante dei vigili urbani Gregorio Milidoni. Con una nota ufficiale, il sindaco del paese ha fatto sapere che “il comune di Nicotera non ha rilasciato nessuna autorizzazione per operazioni di volo sul proprio territorio e/o di atterraggio nel proprio centro abitato “. E ha quindi aggiunto che “solo degli sprovveduti o peggio ancora dei “folli” avrebbero potuto autorizzare l’atterraggio del velivolo in argomento” in un centro abitato. Di sicuro non il sindaco. ” In realtà,ammette il sindaco,”una richiesta è arrivata ma “come da prassi se ne sono occupati la polizia municipale e l’ufficio tecnico. Ed è stato quest’ultimo “nella propria autonomia funzionale”  ad autorizzare “con proprio provvedimento esclusivamente la manovra di atterraggio del velivolo all’interno del campo sportivo.  Ma la ditta che ha fornito l’elicottero, come la Ferrari e la Maserati utilizzate dagli sposi, assicura di avere tutte le carte a posto.  Uno scaricabarile che lascia perplessi la procura di Vibo determinata ad andare a fondo nelle indagini. “Stiamo cercando di capire cosa non ha funzionato e dove è stato il “corto circuito” il procuratore facente funzioni di Vibo Valentia Michele Sirgiovanni.

Sciolto per due volte in dieci anni per infiltrazioni mafiose,il comune di Nicotera è da tempo un sorvegliato speciale, finito nuovamente all’attenzione di di una commissione di accesso su cui deve pronunciarsi il Viminale.  Il comune di Nicotera si è rivelato più volte “soggetto di interesse investigativo”:” Già prima di ciò che è avvenuto giovedì scorso avevamo acceso i rifelttori-dicono nella procura di Vibo-perchè avevamo capito che ci trovavamo di fronte a qualcosa di poco chiaro.”  Le verifiche di fronte a quel che è successo non possono che essere ancora in corso.


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