Le migrazioni non si fermano con la forza 

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In Italia, molti cittadini sono convinti che il governo Berlusconi avesse risolto il fenomeno delle migrazioni verso l’Italia con i respingimenti in mare. In realtà, quella pratica che violava tutte le carte per i diritti umani durò poco, perché l’Italia fu condannata proprio in materia di respingimenti dalla Corte europea per i diritti umani ed entrò in conflitto sia con le Nazioni Unite che con il Consiglio d’Europa e la Commissione europea. Dovette risarcire i profughi respinti e la pratica delle deportazioni nonché l’alleanza iniqua con Gheddafi che fermava i rifugiati finirono. Il flusso dei rifugiati non si può fermare con la forza, ma con politiche efficaci a breve, medio e lungo termine, con l’uso corretto e scientifico dei fondi disponibili, con la creazione di una rete permanente di istituzioni ed esperti, coordinati per risolvere il fenomeno in modo equo e sostenibile. Sbraitare contro i migranti e i profughi – come se fossero loro il problema e non l’inadeguatezza delle istituzioni e della società civile che esse controllano – fa il gioco dei potenti che usano l’instabilità e la paura per mantenere le loro posizioni sulla pelle non solo dei perseguitati, ma di tutti i cittadini.


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