Femminici. Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani: “violenza figlia della mentalità patriarcale”

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“Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda condanna per tutti i fatti di sangue che in questi giorni hanno visto come vittime inermi le donne. E’ inconcepibile che in una società in evoluzione verso il progresso e l’affermazione dei valori civili, si verifichino episodi di efferata violenza e crudeltà ai danni del genere femminile; soprattutto quando gli attacchi brutali di partner criminali scaturiscono dalla constatazione che le donne, giustamente, appartengono a se stesse e non al compagno, che pretende, invece, di rivendicarne la proprietà, come se si trattasse di un oggetto personale”. Lo scrive in una nota Romano Pesavento, presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani. “Purtroppo la mentalità patriarcale che vede nella propria compagna di vita una creatura inferiore e succube alla volontà del maschio stenta a morire proprio alle nostre latitudini, soprattutto perché si tratta di un retaggio di sottocultura maschilista tramandato fino a noi. Indubbiamente tali fenomeni sono maggiormente diffusi tra le fasce sociali più diseredate e umili; eppure potrebbe far stupire qualche dato relativo a mariti / fidanzati laureati piuttosto inclini alla violenza.

Da ciò si evince che non è importante il titolo di studio come deterrente per scongiurare drammi analoghi in futuro, ma l’educazione all’empatia, alla solidarietà, la sensibilizzazione nei confronti dell’altro; insomma è necessario che nelle scuole italiane si dia molta importanza al rispetto della parità dei sessi, inteso come modus vivendi da applicare nella quotidianità e da promuovere attraverso una serie di azioni didattiche: laboratori creativi; problem solving; role playing formativo e azioni drammaturgiche.

La disciplina dei Diritti umani contiene in sé le potenzialità per sviluppare proprio tutti quegli aspetti formativi che nella didattica tradizionale delle singole discipline, per esigenze di programmazione, non possono trovare adeguato spazio. Fin da piccoli, i futuri cittadini devono essere sollecitati a rivendicare i propri diritti e permettere che altri lo facciano; la scuola ha il compito di sopperire alle carenze che, spesso, in alcuni contesti familiari, si possono creare. Credere nelle possibilità della comunità educativa significa credere nel futuro.

“La violenza contro le donne è una delle più vergognose violazioni dei diritti umani.”(Kofi Annan)


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