Con il potere o con l’uomo. La scelta di Francesco

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Lo scandalo di un funerale è il titolo di una nota politica vaticana pubblicato oggi dall’Osservatore Romano, In essa si cita Luigi Ciotti. “grave è l’evidente strumentalizzazione di un rito religioso per rafforzare prestigio e posizioni di potere” e l’arcivescovo di Catanzaro che “postula” la beatificazione di don Puglisi, “le esequie cristiane non sono la celebrazione della vita del defunto, nel caso di persone chiaramente affiliate a organizzazioni malavitose la Chiesa non nega, se richiesta dai familiari, i conforti religiosi ma chiede che lo si faccia in forma semplice, senza pompa né fiori né musiche né canti né commemorazioni beatificanti”.

Fatti non foste a viver come bruti. Scalfari cita Dante e evoca Ulisse per spiegare la scelta di Francesco Papa, che consiste, secondo il fondatore di Repubblica, nell’opporsi al potere temporale. Penetrante l’analisi sugli interventi recenti di Monsignor Galantino e il suo recupero di De Gasperi, non solo contro la politica d’oggi (harem di cooptati e furbi) ma anche contro l’ultimo difensore del potere temporale, Papa Pacelli, che voleva schierare la Chiesa con la DC e a tutela dell’ordine costituito. Suggestivo il riferimento all’eroe omerico, alla sua “nostalgia del ritorno ai valori tradizionali della famiglia e della patria, ma insieme al suo inestinguibile desiderio di “realtà infinita”. In Odisseo il Papa cerca la divinità nell’uomo e non disprezza i valori dell’lluminismo.

No di Bagnasco alla legge sulle unioni civili. Paolo Conti intervista invece, per il Corriere, il Presidente dei Vecsovi, il quale smussa ogni contrasto con il governo, sottolinea l’impegno comune di prefetture e parrocchie per i migranti, dice che le polemiche (contro i politici) “esasperano gli animi e deformano la realtà” e poi chiede alla politica di non varare la legge sulle unioni civili che “omologa alla famiglia altri tipi di relazioni”. É un’altra chiesa, che corteggia il potere e chiede allo Stato di difendere le sue prerogative.

Non è solo un affare cinese, Lucrezia Reichlin sul Corriere spiega che la crescita americana si fermerà quest’anno al 2% mentre l’inflazione ristagna allo 0,2. Il Sole24Ore guarda al G20 del 4 settembre in Turchia e tutti chiedono alla Yellen di lasciare invariati i tassi Fed. Rischio recessione! Accordo non sostenibile, dice ora Repubblica del terzo memorandum greco. E intervista Varoufakis, il quale non sembra però intenzionato a candidarsi contro Tsipras e sostiene che serve un’altra politica europea, perchè l’attacco al welfare e al lavoro. Sul manifesto, Marco Revelli definisce “grande politica”, la scelta di Tispras di andare alle elezioni: “non si è dimesso perchè ha perso ma perchè vuol vincere” E Giachetti chiede a Matteo di fare come Alexis: al voto per liberarsi dei rompiballe. Ma Renzi non gli darà retta se non dopo aver truccato le carte, trasformato il Senato in una farsa e il voto in un referendum: o io o i barbari.

Regioni,bocciatura sui conti, Corriere. La consulta ha dichiarato incostituzionale il bilancio 2013 del Piemonte: ha usato i fondi “vincolati al ripiano dei debiti per finanziare la spesa corrente”. Quasi tutte le regioni hanno fatto lo stesso. Così come il governo, che si sta pagando i bonus a debito. Ora non sa come trovare 10 miliardi di tagli che servono a rassicurare i regoristi di Bruxelles. La Stampa , con un colpo d’ala, dedica 2 pagine intere alla California della sharing economy. Alternativa alla crisi? Il governo continua a sogna un boom stile anni 60!

I migranti hanno sfondato il muro in Macedonia. Sono passati prima i bambini (siriani) poi anche gli adulti. Si calcola che a fine anno un milione di profughi avrà bussato alle porte d’Europa. Di questo parleranno domani a Berlino Angela Merhel e François Hollande. Solo loro!

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