“Per una riforma del servizio pubblico radiotelevisivo degna di questo nome. Appello al presidente della Repubblica

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Egregio Presidente,

mai come ora la Rai ha avuto bisogno di un profondo cambiamento per tornare punto di riferimento civico e culturale al servizio del paese. La disaffezione dei cittadini, l’omologazione verso il basso di quanto prodotto, l’ingerenza della politica e il sistema economico di sfruttamento delle risorse ne sono la dimostrazione. Ridurre, il necessario cambiamento della Rai, alla variazione del numero dei consiglieri di amministrazione sembra un intervento inadeguato. Porre sotto il diretto controllo dell’esecutivo i vertici aziendali e il contratto di servizio, fa presagire una involuzione protesa ad avvantaggiare ulteriormente gli interessi particolari ai danni di quelli generali.
Non ravvisiamo nessuna novità in queste pratiche e come ci ricorda una vecchia canzone popolare il “ballo” rimarrà lo stesso indipendentemente dal numero dei ballerini se la musica che si suona non cambia.

L’associazione RAI BENE COMUNE -IndigneRAI-, è un’associazione apartitica e indipendente composta da dipendenti RAI e cittadini, nata proprio allo scopo di contribuire a ricondurre la Rai alla preziosa funzione di Servizio Pubblico perché, diversamente, questa azienda non avrebbe ragione di esistere.
Per questo ci rivolgiamo, in questo momento di riscrittura delle regole, a Lei che è la massima carica dello stato per chiederle di porsi ancora una volta a garante della Carta Costituzionale.
Le chiediamo di ricordare ad una politica fin troppo distratta che la Costituzione va rispettata e applicata. Gli articoli 21, 43 e 46 sembrano scritti proprio ad indicare la Rai che non è, ma che deve ritornare ad essere. Indipendenza, qualità e cultura devono essere i cardini su cui costruire un Nuovo Servizio Pubblico Multimediale capace, attraverso l’informazione, la cultura e l’intrattenimento di qualità, di sviluppare il senso civico, il progresso e la democrazia.

Parole come Pluralismo, Qualità, Legalità Trasparenza ed Efficienza devono trovare nella Rai dei Cittadini la loro “casa” naturale, mentre ne devono essere estromesse le pratiche consolidate che hanno contribuito a portare il paese a questa condizione di degrado.

Siamo certi che la nostra richiesta non sarà inascoltata e che lei saprà farsi garante del BENE COMUNE presso il Parlamento indicando la strada per scrivere una Riforma del SERVIZIO PUBBLICO RADIOTELEVISIVO degna di questo nome e tramite essa di realizzare compiutamente il civile servizio fondamentale per i cittadini e per l’Italia.


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