Piloti e immobili

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L’assassino già libero di entrare e, a quanto pare, anche di uscire indisturbato s’è potuto ancora fare 30 chilometri in motorino prima d’essere bloccato. Durante questo tempo i motori di ricerca e le prime pagine web hanno macinato ed espulso, come il tritacarne per gli hamburger, incontrollabili chili di notizie fasulle e/o ridicole. Sono seguite le tv “d’approfondimento” tra plastici, montaggi da telefonini amatoriali e ospiti. E’ il bisogno irrefrenabile d’ingozzare, ingolfare e pilotare le nostre vite, pur di non pensare: no etica, ma neppure rispetto (anche del mestiere di cronista).

Nel Tribunale di Milano, così come nell’aereo volutamente fatto precipitare sulle Alpi sono avvenuti fatti gravissimi (stragi) prevedibili o quanto meno attenuabili con il buon senso (nel merito: la combinazione della porta o tornello d’accesso alla vita o alla morte è stata messa a disposizione del folle omicida). Gli autori sono stati individuati, le colpe accertate, le considerazioni socio politiche divulgate.  Valutazione, studio, approfondimento degli errori invece sono lontanissimi.  Gli errori più gravi sono da imputare a coloro che della nostra vita devono farsi carico perché qualche volta proprio non possiamo esserne noi i piloti e, immobili, affidiamo interamente a quelli la nostra sorte. 

A forza d’inutilità, d’abusi del virtuale e immaginifico, di demolizioni dei confini della decenza prima, durante e dopo i fatti, ci stiamo dimenticando il senso della personale responsabilità che dobbiamo avere noi per primi della nostra vita. Se ce ne scordiamo noi figuriamoci come se lo scordano ancora più facilmente quelli che il senso della nostra vota lo hanno (dovrebbero averlo) solo saltuariamente…


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