Ferguson, due agenti ricoverati dopo la manifestazione

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Brucia ancora il fuoco dell’indignazione a Ferguson, Missouri, dove nella notte due agenti sono stati ricoverati d’urgenze dopo esser stati raggiunti da alcuni colpi di arma da fuoco. I poliziotti stavano monitorando una folla di persone radunatesi in protesta pacifica davanti al dipartimento, poche ore dopo le dimissioni di Thomas Jackson,  capo della polizia locale. I testimoni non sembrano concordare sulla provenienza dei proiettili, ma vi è un certo grado di sicurezza nell’attribuire il gesto a soggetti estranei al gruppo di manifestanti.

Gli agenti, 32 e 44 anni, sono stati rispettivamente colpiti al volto e alla spalla. Ricoverati d’urgenza al Burn Jewish Hospital di Saint Louis, hanno ricevuto le cure del caso riuscendo a cavarsela “con un miracolo” e senza riportare ferite gravissime.
A Ferguson è già iniziata la caccia ai colpevoli, per la cattura dei quali la polizia potrà contare sul supporto di alcuni video amatoriali girati dai presenti. Sulla questione si è espresso anche il presidente Barack Obama, dichiarando la violenza contro la polizia un atto “inaccettabile” e “ripugnante” e rivolgendo una preghiera agli agenti e ai loro familiari.

Gli stessi genitori di Michael Brown, il diciottenne ragazzo afroamericano rimasto vittima di un colpo di pistola sparato da un agente della polizia locale (9 agosto 2014), hanno preso immediatamente le distanze da un gesto definito “senza senso”.
In attesa di nuovi risvolti sulla vicenda, la comunità di Ferguson prosegue la propria protesta, pacifica, per il riconoscimento dei propri diritti e la tutela contro atti di ingiustificata violenza.


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