Vile attacco alla Cultura Europea

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“Nessuna Libertà per i nemici della Libertà,” il motto della Rivoluzione Francese, insieme al più famoso “Liberté, Égalité, Fraternité” rappresenta ciò che è la Cultura Europea e i pilastri su cui si fondano i nostri Principi e i nostri Valori. Pertanto è necessario ripartire da essi per comprendere davvero dov’è nata la Cultura Democratica Europea e tutti i suoi Diritti, allorché il Popolo Francese prese la Bastiglia e si riappropriò del proprio diritto di autodeterminarsi, di scrivere una Costituzione, di creare delle Istituzioni Democratiche. Avvenimenti che diedero poi vita a processi che portarono la Democrazia e la Libertà in tutta l’Europa.

Ciò che è accaduto ieri non rappresenta solo la morte di dodici giornalisti, ma il tentativo di sopprimere le conquiste, faticosamente ottenute, dopo aver battuto prima l’Ancien Régime e poi, in seguito, le dittature totalitarie europee. Ha colpito la libertà e i diritti di ognuno di noi, i pilastri della nostra Cultura, e lo strumento fondamentale per garantirla: l’informazione. L’atto terroristico di ieri rappresenta una dichiarazione di guerra alla democrazia, colpendo uno dei fondamenti del nostro regime democratico. Restano uccise dodici persone: il direttore, giornalisti, poliziotti, e  vignettisti, famosi in tutto il mondo. Ma ciò che è si è tentato di uccidere ieri è stata la nostra democrazia, la sua istituzione più alta: un giornale.

Di cosa parlava però Charlie Hebdo? Era un giornale satirico, come poteva essere Cuore in Italia, un giornale la cui satira era sprezzante, tagliente, talvolta brutale come la miglior satira che si rispetti, sempre rappresentativa della realtà, ma soprattutto delle libertà personali e collettive, saldamente ancorata ai principi repubblicani e democratici. Un giornale che subì già un attentato per le sue lotte per la libertà di pensiero e di parola. La cui satira è costata l’omicidio brutale di direttore e giornalisti, da parte di gruppi estremisti che temono la stampa e la cultura più di quanto, la libertà e la cultura temono loro.

In Francia oggi è il caos, le moschee e i luoghi di ritrovo musulmani sono presi di mira, a loro volta vittime di bombe o proiettili, la Le Pen propone un referendum per la reintroduzione della pena di morte, la gente ha paura, e il paese è alla ricerca dei terroristi. Si sta verificando esattamente ciò che volevano i terroristi, che l’islamofobia dilagasse in Occidente, spingendo quanti più islamici possibili ad abbracciare le posizioni radicali e terroristiche del califfato, aumentando l’odio tra razze, il razzismo e di conseguenza l’adozione di posizioni radicali e barbare da parte degli stessi occidentali. Bene hanno fatto e bene faranno, i leader islamici di tutti i paesi a condannare l’attentato di Parigi come un vile attacco alla libertà, sia degli occidentali, sia dei musulmani pacifici residenti nei paesi europei.

Troppe volte noi occidentali offendiamo la nostra democrazia, troppe volte rischiamo di perderla per colpa delle nostre stesse mani e dei nostri stessi politici, basta ricordare Le Pen in Francia, Salvini in Italia e Farage in Inghilterra. Episodi come questi ci ricordano, quanto siano fragili le nostre conquiste, ci ricordano che le nostre libertà non sono scontate, e che i nostri diritti, se non difesi, rischiano di non essere più garantiti.

Le forze progressiste da oggi in Europa si troveranno a combattere su due fronti, quello dell’integralismo e terrorismo islamico e quello dell’estremismo politico che alimenta odi e discriminazioni tra popoli. La sfida è la più difficile e allo stesso tempo più importante se vogliamo che l’Europa rimanga quel luogo di pace, Cultura e Libertà, se vogliamo che l’Europa rimanga ciò che oggi i terroristi islamici vogliono distruggere e che ci appartiene più di ogni altra cosa.

Alla luce del clima che si sta creando in Francia e nel resto dei paesi europei, credo che ci siano due modi per rispondere alle barbarie: uno è quello di diventare a nostra volta barbari, quindi meno umani e di conseguenza meno europei, smarrendo così, per colpa nostra, i valori che gli estremismi religiosi e politici tentano di strapparci via; l’altro è quello Giusto, diventare cioè più umani e più civili, rafforzando la nostra democrazia. In altre parole le barbarie possono essere combattute solamente rimanendo noi stessi, apprezzando ogni giorno di più ciò che spesso riteniamo scontato ma che in realtà non lo è. Seguendo l’esempio di Charlie Hebdo, quindi, bisogna credere sempre, e fermamente, che la penna, le idee e la Cultura, siano più forti che qualsiasi fucile, e vinceranno su qualsiasi sfida e qualsiasi minaccia.


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