Sermoni. Caffè del 23 dicembre

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Napolitano o Bergoglio? Oggi il sermone è servito in prima pagina. Quello del presidente – anche Mentana, ieri, ha parlato di “lungo addio”- è il solito. Repubblica: “Basta protagonismo dei giudici”. Tornino i magistrati al loro posto, indaghino se debbono, ma parlino solo con le sentenze ed evitino lo scandalo dei loro giudizi sulla politica. La quale politica si deve “riformare”, anzi lo sta facendo grazie alla riforma del Senato -ci spiega Napolitano-, perchè, dice,  “le Camere paritarie furono passo falso della Costituente”. 

Bene Presidente, ma le chiedo se non sta per caso scambiando il sintomo per la malattia. Non è forse vero che la supplenza talvolta scomposta delle toghe interviene mentre dilaga la corruzione della cosa pubblica e si evidenzia un intreccio con le mafie?  Non si è accorto che i Partiti non sono più un argine, ma che alcuni – che lei vuole al centro delle riforme- hanno fatto approvare, negli anni, leggi a protezione di corrotti, politici e colletti bianchi?

Quanto alla Costituente, il bicameralismo paritario fu adottato – è vero- per ragioni contingenti, ma è sicuro, Presidente, che lo spirito della Carta – approvata ieri 67 anni fa- possa resistere al proliferare di istituzioni rappresentative (senato, province) non più elette dai cittadini? Che sia compatibile con un Premier, scelto in pompa magna e col premio a strascico, mentre i deputati in parte sono scelti dai partiti, in parte miracolati dal premio, e solo pochi e male selezionati con le preferenze? Potrà un Parlamento siffatto non dico orientare ma “controllare” il Premier? Si ricorda di essere, ancora lei , il garante di quell’altra Costituzione?

La Stampa: “Frustrata del Papa alla Curia”.  Gliene ha dette di tutti i colori: “Basta con le doppie vite e l’esibizionismo”, “Basta sentirsi immortale o indispensabile”, “Basta alzhiemer spirituale”, “impietrimento morale”, “rivalità e vanagloria”, “divinizzare i capi” e “accumulare denaro”. Sembra la predica di uomo che ha cercato Dio nel deserto e si considera ora Vescovo di Roma, e dunque pastore, che monarca della Chiesa. Le sue parole fanno tanto scandalo perchè tutti conosciamo i peccati di Curia. Scrive Gramellini “Se il leader di una organizzazione parla male dei collaboratori, dopo che ha cominciato a governare da un pezzo, il suo lamento sa un po’ di resa. Perchè non spedire i pretoni di curia a ripassare le ragioni della loro fede in qualche lontana e disagiata missione?” Scrive Enzo Bianchi: “Nessuna illusione: più il Papa percorre questa strada e più scatenerà forze demoniache..Non è vero che nella Chiesa si starà meglio, è vero il contrario”. Il primo vuole che il Papa asfalti, il secondo che porti la croce nella Chiesa.

Dll’interno. “Ordine vecchio”, il manifesto. 14 arresti, 31 indagati, vengono da Ordine Nuove, avevano molte armi e sognavano l’attentato al treno Italicus, 4 agosto 1974, 12 vittime e molti feriti . Corriere della Sera: “Altri addii, caos 5 Stelle”. Parecchi cittadini-portavoce sembrano stanchi di dover ripetere “Grillo è grande e Di Battista è il suo profeta”.

Dall’estero. Anche i sovrani rischiano: a processo per truffa l’Infanta di Spagna. Non chiamateli “lupi solitari”. Uno si scaglia col furgone sul mercato di Natale a Nantes e invoca Allah, l’altro spara alla fidanzata poi scopre la propria negritudine e ammazza due poliziotti: il disagio trova conforto nelle cause di cui si parla, la violenza del singolo trova alibi nell’ingiustizia subita da molti. Così va il mondo, non corriamogli dietro. La Tunisia spera, speriamo!

Da corradinomineo.it


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