Tor Sapienza, “trasferimento non risolutivo”. Rischio di effetto domino

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Per ora solo i minori stranieri sono stati spostati dal centro di accoglienza, per gli adulti si deciderà. Il comitato di quartiere: “Rischio che la protesta si allarghi ad altre periferie. I gestori: “Il centro chiuderà e saranno tutti contenti. Risolti così problemi di spaccio e prostituzione?”

ROMA – “Non siamo soddisfatti, perché qui parliamo di persone non di colori, di persone che vogliono vivere nella legalità. Gli immigrati sono stati trasferiti dal centro perché c’era un problema di sicurezza, ma non è questo che risolve il problema di un quartiere pattumiera come il nostro. Anzi ora il rischio è di un preoccupante effetto domino, che la protesta si allarghi cioè alle altre periferie”. Lo sottolinea Roberto Torre, vicepresidente del comitato di quartiere Tor Sapienza, dopo che oggi il comune ha deciso di trasferire i minori non accompagnati dal centro di via Morandi. Stamattina si sono verificati, infatti, nuovi scontri, con lancio di bombe carta e bottiglie verso la struttura, che ospita i richiedenti asilo. Atti che hanno accelerato una decisione già presa nella serata di ieri, dopo la seconda notte di violenze.

“Non siamo razzisti come scrivono in molti – continua Torre – e ci dissociamo dai violenti che hanno assaltato il centro. Ma qui la crisi ha lasciato una ferita aperta, e i cittadini vogliono poter girare per strada tranquillamente. Fa male anche a noi vedere il quartiere presidiato dalla polizia”. Tor Sapienza sta scontando lo scotto di “un’urbanistica senza testa – continua Torre – che non ha fatto altro che creare un ghetto. E di una latitanza politica lunga venti anni”. Per questo ora il comitato chiede un intervento vero da parte della politica, “meno propaganda e più politica attiva. Da interventi semplici come l’illuminazione e il decoro urbano a una ristrutturazione della zona”. Intanto si teme che quanto successo in questi giorni possa avvenire anche in altre zone con un effetto domino difficile da gestire. “Magliana, Pigneto, Tor Bella monaca, Tor Pignattara, Corcolle, stanno tutti come noi – continua Torre – sono zone pronte a scoppiare, la politica latita e i cittadini non ce la fanno più”.

Nel centro i primi trasferimenti, che hanno riguardato i minori non accompagnati, sono stati portati a termine. Nelle intenzioni del Comune nella struttura dovrebbero rimanere gli adulti. Ma anche sulla loro sorte si decide in queste ore. Al viminale ci sarà in serata un incontro tra il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il prefetto di Roma Pecoraro. Intanto nel pomeriggio la responsabile della cooperativa Un Sorriso Gabriella Errico ha espresso tutta la sua amarezza verso i cittadini: “Presto trasferiremo anche gli adulti così – afferma – il centro di accoglienza chiuderà e saranno tutti contenti. Il quartiere avrà vinto, e sicuramente saranno risolti tutti i problemi legati a spacciatori, stupratori e travestiti…”. (ec)

Da redattoresociale.it


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