80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Frequenze al palo

0 0

Come prima, più di prima», così diceva un famoso brano musi­cale della fine degli scorsi anni Cin­quanta. Ben si addi­ceva alla vicenda della gara per le fre­quenze tele­vi­sive digi­tali: ferma al palo. Mal­grado qual­che enne­sima ras­si­cu­ra­zione del vice-ministro Catri­calà, il com­mis­sa­rio euro­peo Almu­nia ha chia­rito nei giorni pas­sati che Bru­xel­les è tut­tora in attesa delle regole dell’asta da parte del governo ita­liano. Ecco per­ché è dove­roso ripar­lare del pro­blema, già affron­tato diverse volte da «il mani­fe­sto». Siamo di fronte, per dirla senza giri di parole, ad un enne­simo buco nero della sto­ria ita­liana. Per­ché i conti non tor­nano. Come mai que­sto incre­di­bile anda­mento lento? Il con­flitto di inte­ressi, è vero, ha qui un tor­nante cru­ciale. Ma forse non sarebbe suf­fi­ciente a chia­rire i misteri di una sto­ria incre­di­bile. Rica­pi­to­liamo bre­ve­mente i fatti. Dal 2009 va avanti il ping pong con l’Europa sulla pro­ce­dura di infra­zione con­tro la legge Gasparri, la nor­ma­tiva che sancì in modo defi­ni­tivo il pre­do­mi­nio di Media­set. Una delle vie d’uscita era pro­prio la messa a gara delle fre­quenze di alcuni lotti con il pas­sag­gio alla tec­nica nume­rica. E dopo pole­mi­che assai aspre final­mente venne varata la norma, con il governo Monti. 2011–2014, tre anni che con le odierne tec­no­lo­gie signi­fi­cano dieci volte tanto. Eppure, si poteva avere un netto gua­da­gno per lo stato. Come mai, dun­que? Ci sono almeno tre indizi, che fanno cer­ta­mente una prova.

Innan­zi­tutto, con scarso cla­more — ma con effetti certi — il mini­stero dello svi­luppo ha asse­gnato il cosid­detto quinto mux (ter­mi­no­lo­gia del lati­no­rum digi­tale, che signi­fica gruppo di canali, almeno cin­que) a Media­set. Era ini­zial­mente pre­vi­sto per la tra­smis­sione tv sui tele­fo­nini, insuc­cesso scritto nel destino. Quindi, Rai e Media­set hanno già il mas­simo dei mux per­messi dalla Com­mis­sione euro­pea nell’avviare la pro­ce­dura di infra­zione. T-media, pur mal­trat­tata, si accon­tenta; Sky raz­zola altrove. Eccolo, il secondo indi­zio: la gara smuo­ve­rebbe le acque prima dell’ora x della sca­denza della con­ces­sione di ser­vi­zio pub­blico (2016), cui ambi­scono pro­ba­bil­mente altri ope­ra­tori, pro­prio a par­tire dal gruppo di Mur­doch. Gli affari sono affari, e il silen­zio di oggi potrebbe avere qual­che uti­lità un domani. Infine, qual­cuno imma­gina di pri­va­tiz­zare alcune reti della Rai e in tale logica è meglio pre­ser­vare lo sta­tus quo.

Se andrà diver­sa­mente si chie­derà per­dono alle let­trici e ai let­tori. Magari. In verità, il puzzle si com­prende anche se si con­si­dera il sot­to­fondo cul­tu­rale ita­liano, assai con­ser­va­tore nei riguardi dell’innovazione e sog­gio­gato dal fascino discreto della vec­chia tele­vi­sione gene­ra­li­sta. Che pesa sulla scena poli­tica ed è a sua volta pro­fon­da­mente con­di­zio­nata. Eppoi, il rilan­cio di Ber­lu­sconi fa il resto.

Così, la colos­sale presa in giro pro­se­gue, chissà fino a quando. Del resto, una recente sen­tenza della corte fede­rale degli Stati uniti nel District of Colum­bia ha messo in discus­sione la neu­tra­lità della rete (l’accesso libero e aperto), impo­nendo costi di con­nes­sione altis­simi a chi ne fa un ampio uso con il tra­sfe­ri­mento di video. Come ha notato nell’ultimo numero del «Cor­riere delle Comu­ni­ca­zioni» il com­bat­tivo ex con­si­gliere dell’Agcom Nicola D’Angelo, l’astro nascente della pro­du­zione non omo­lo­gata di con­te­nuti dell’era digi­tale «Net­flix» avrà pro­blemi molto seri. A toc­care l’ordine costi­tuito ci si rimette sem­pre. Lì tycoon tele­vi­sivi e tele­fo­nici e magari major del cinema, qui i vec­chi orti­celli bloc­cano le novità ed esor­ciz­zano il rischio che appaia qual­che altro com­pe­ti­tore. Il che rimanda ancora una volta alla neces­sità di abro­gare la citata legge Gasparri, la cami­cia di forza del sistema.

http://ilmanifesto.it/frequenze-al-palo/


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.