Nudismo mentale

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La violazione americane di Prism alla riservatezza delle nostre comunicazioni supera il livello politico, per diventare una minaccia umanitaria ad un bene essenziale: il pensiero. Se l’ascolto abusivo si estende, si restringe la nostra intimità intellettuale. Prima ci sentivamo al sicuro tra le mura domestiche, oggi il limite di inviolabilità dei nostri pensieri è diventato la scatola cranica che li genera. E ancora per poco, perché già si stanno sperimentando sistemi in grado di “leggere il pensiero”.
Arriveremo presto al “nudismo mentale”? Ad una sorta di  “permeabilità coatta”?

Difficile prevederlo.
Quello che invece si può – si deve – fare è regolare presto con protocolli internazionali queste nuove tecnologie di “espianto cognitivo di massa”, con la stessa consapevolezza con cui nel ‘900 si è affrontato il problema della diffusione delle armi nucleari.
Perché la distruzione fisica delle persone con le radiazioni si è evoluta nel loro controllo intimo con le informazioni.
Una violenza più pulita, ma altrettanto devastante.

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