Rischio ambientale: Campania nuove sanzioni. Il ministro propone gli inceneritori, i cittadini le bonifiche

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Il rischio ambientale a cui sono esposti i cittadini di molte aree della Campania, in particolare quelli delle periferie di Napoli e Caserta, è provocato soprattutto dallo sversamento illegale di rifiuti industriali provenienti da fuori regione. Secondo i medici per l’ambiente, in queste zone, è evidente una connessione tra l’insorgere di patologie tumorali e il territorio. La proposta del ministro Orlando, sulla costruzione di nuovi inceneritori, per risolvere il problema rifiuti ed evitare sanzioni dall’Europa non piace agli amministratori e ai cittadini interessati.
L’emergenza, ignorata per troppo tempo, non riguarda i rifiuti solidi urbani ma quelli industriali che sono sversati e bruciati nella Terra dei fuochi. Il coordinamento comitati fuochi ha chiesto la tracciabilità dei rifiuti che entrano ed escono dalla Campania e la bonifica dei terreni inquinati con coltivazioni no-food. In Campania non si possono sversare più di 20 copertoni in modo legale, perché non ci sono discariche per rifiuti speciali. L’insorgere di casi di infertilità, neoplasie, malformazioni, diossina nel latte delle mamme è insolito per una terra in cui non esiste lo sviluppo industriale tipico delle altre aree del Paese.
Per quanto riguarda i rifiuti solidi urbani, come già affermato dai tanti commissari per l’emergenza rifiuti, la Campania deve aumentare le percentuali di raccolta differenziata. Ogni giorno si producono più di settemila tonnellate di Rsu (rifiuti solidi urbani), quattromila a Napoli e provincia. Le percentuali di raccolta differenziata trovano Salerno (63%) in testa e Napoli all’ultimo posto con poco più del 20%. I rifiuti sono gestiti a livello provinciale e spesso sono spediti in discariche fuori dalla regione. Il piano Bertolaso, che prevedeva 10 discariche e 3 inceneritori, è in stallo con le sole 5 discariche ultimate. Salerno ha allontanato l’idea dell’inceneritore con il funzionamento a pieno regime dell’impianto di compostaggio, che genera concime per i terreni e energia. Lo stoccaggio e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è stato strumento di polemica politica campanilistica trascurando lo sversamento illegale, che da anni infetta le aree di Aversa, Caivano, Acerra e Villa Literno.


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