Adesso: meno male che Obama!

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di Nadia Redoglia
Romney ha perso. Questa è la notizia buona. Quella cattiva, pur attenuata da innegabili manifestazioni d’affetto, a tratti commoventi (è importante crederci perché condivisione, complicità, passione e tenerezza possono salvare il mondo) sta nel fatto che Barack Obama non ha propriamente vinto: la Camera è repubblicana e il Senato per quanto democratico, non lo è in larghissima maggioranza.
Saggezza pretende d’accantonare i tranchant “buona” e “cattiva” per concentrarci su ciò che (auspichiamo) potrebbe rivelarsi nei prossimi 4 anni la “sana” via di mezzo.

La sconfitta di Romney, per intanto, noi si spera che influirà psicologicamente sugli elettori (cfr. lobby made in USA)  israeliani, fra circa 2 mesi chiamati alle urne: rieleggere Bibi  Netanyahu, attuale leader che tifa(va) Romney che, a sua volta, in lui confida(va) uniti dalla fregola (ma non solo) d’attaccare l’Iran, entrambi serenamente incuranti di scatenare il terzo bellico -mica economico/finanziario- conflitto mondiale? No, non par proprio cosa fattibile alla luce dei fatti. Aver raggiunto buone probabilità che ciò (a breve) non si avvererà, è mica poco come sana via di mezzo!

Tutto il resto, dati i 4 anni che abbiamo davanti, con un po’ di buon senso e tanta buona volontà potrebbe pur essere gestibile…


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