Alcune domande alla Rai

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La presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, ha annunciato una nuova stagione della Rai fondata sulla sobrietá dei comportamenti. Un proposito lodevole, soprattutto se sarà accompagnato dal recupero della libertà e dall’immediato rientro in azienda e sugli schermi dei temi, dei soggetti sociali e degli autori già espulsi o quasi completamente oscurati. Ci auguriamo che alle belle parole facciano seguito,rapidamente,gli atti e le delibere; nel frattempo, tuttavia, il nuovo gruppo dirigente della Rai potrebbe dare risposta ad alcuni interrogativi posti in questi giorni da varie parti, a cominciare dai documentatissimi cronisti de Il Fatto.
Per quale ragione,per tutto il mese di agosto, la Rai non ha ritenuto di promuovere serate speciali dedicate alla crisi internazionale, basterebbe citare la Siria, o alla drammatica situazione sociale e finanziaria che travaglia l’Europa e l’Italia? Colpa delle ferie o paura di disturbare il manovratore?

Per quale ragione la Rai non ha ritenuto di rispondere a chi ha chiesto lumi sulla presenza del camorrista Marino in una trasmissione andata in onda nel 2010 dal teatro Politeama di Catanzaro? Chi ha voluto quell’evento? Da chi fu imposto all’allora direttore di Rai 2 Massimo Liofredi, che quel programma non aveva mai commissionato? Perchè il camorrista fu omaggiato in diretta tv? Possibile mai che non si possa promuovere una commissione di inchiesta per individuare mandanti ed esecutori di un evento indecoroso, offensivo per chiunque abbia a cuore lo stato di diritto, la legalitá e persino la sopravvivenza del servizio pubblico?

Da ultimo vorremmo una risposta alla inchiesta del Fatto, pubblicata sabato mattina e condotta da Carlo Tecce, nella quale si racconta come il dirigente Gianfranco Comanducci avrebbe intascato 5OO mila euro dalle assicurazioni a parziale compensazione di una caduta dalla bicicletta. Qualcuno vuole rispondere per confermare o smentire? Chi ha stipulato quella polizza? Si tratta di un trattamento che riguarda tutti i dipendenti Rai? La caduta è avvenuta durante una ” missione speciale” che prevedeva il travestimento da ciclisti? L’incidente è accaduto nei locali della Rai? A quanto ammonta il massimale assicurativo per i dipendenti impegnati nelle zone di guerra, in caso di infortunio, o peggio di decesso?
Dal momento che non conduciamo campagne mirate contro questo o quel dirigente Rai, vorremmo solo sapere come sono andate le cose, in modo pubblico e trasparente, interrompendo una troppo lunga stagione fondata sul silenzio, sulla reticenza, sulla discriminazione praticata in modo sistematico nei confronti di chi non era gradito alla banda del conflitto di interessi e agli amici degli amici di Berlusconi e Previti.
A prescindere da tutto resta, infine, l’amara constatazione che una spalla di un dirigente, per quanto grave possa essere stato l’infortunio, potrebbe essere costata quasi un miliardo delle vecchie lire, al contrario la vita dell’operaio morto mentre costruiva un palco per un concerto non è stata valutata più di duemila euro.
Monti o non Monti lo spread dei e nei diritti continua a crescere, a tutto svantaggio, ovviamente di quelli che già occupavano le ultimi posizioni.

Dal FATTO QUOTIDIANO


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