Diaz: dopo l’ultimo grado è tempo di degradi?

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di Nadia Redoglia
Sapete che c’è?  C’è che ufficialmente ha ritenuto di dire la propria l’allora (G8-Diaz-2001) capo della Polizia De Gennaro, poi promosso a “sottosegretario alla presidenza del Consiglio”. Fu condannato in appello, però assolto in Cassazione sostanzialmente perché, pur essendo capo supremo dei massacratori, nulla c’entrò quanto al noto massacro. Allora ne prendemmo atto e dunque, tacendo, c’inchinammo e c’ inchiniamo al verdetto passato in giudicato. Sapete che c’è? C’è che, proprio in virtù del dovere d’inchinarci tacendo (nessuno escluso, visto che la legge è uguale per tutti) ai verdetti passati in giudicato, riusciamo mica a capire il motivo per il quale l’attuale “sottosegretario alla presidenza del Consiglio” oltre al dolore da lui provato e manifestato per “chi ha subito torti e violenze a Genova”, abbia ritenuto aggiungere d’essere solidale con i condannati in Cassazione! Dato il potere istituzionale di cui è investito, dato che proprio dalla Cassazione lui fu assolto, in tal modo dimostrando ufficialmente a tutti noi che egli non fu delinquente, in cosa caspita consiste la “sua solidarietà” con quelli che invece, la Cassazione ha condannato?
Ma dove s’è mai visto, in Stato di diritto, istituzione (peraltro già indagata, processata e in ultimo grado assolta , dunque “purificata”) che solidarizza con conclamati, in tutti i sensi e a tutti gli effetti di legge, delinquenti?!


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