Meno liberatorie e più uomini liberi

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di Nadia Redoglia
Gli emiliani non vogliono e non possono stare fermi, pretendono (sacro diritto) di tornare a lavorare. Questa terra, in fatto di ricostruzione e ristrutturazione, abbisogna prima di tutto che sia ripristinata la sicurezza suoi luoghi di lavoro. Se è pur vero che ciascuno si assume in proprio la responsabilità dell’agire, così non è per il dipendente da lavoro subordinato cui la legge garantisce, prima di tutto, la messa in sicurezza della sua persona nello svolgimento delle sue mansioni. Invitare i dipendenti a farsi sottoscrivere “scarico di responsabilità” è pura (quanto inutile) sciocchezza, priva di qualsiasi valore giuridico, in quanto la legge che li tutela non ammette deroghe. E’ di qualche ora fa la notizia che si valuta la cassa integrazione per qualche mese. Può essere una soluzione, purché temporanea ma soprattutto utile a sfruttare il tempo con il veloce ripristino.
Dateci oggi il nostro pane quotidiano ché di liberatorie dal male ce ne facciamo niente!


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