Fornero, Merkel e la palma dell’antipatia

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I Tg di mercoledì 27 giugno 2012 – Berlusconi è stato assolto e prescritto nel filone romano per i diritti televisivi: è una notizia e logicamente tutti la danno. La particolarità è quella delle testate Mediaset che interrompono il digiuno che da sempre accompagna le vicende processuali di B per annunciare la lieta novella. Insomma a Mediaset interessano solo le assoluzioni. Sul Rubygate saremo informati da Tg 5, Studio Aperto e Tg 4 solo  “se”l’ex premier ne uscirà pulito (visto che la prescrizione non è ipotizzabile).

Il giorno 4 luglio si voterà la sfiducia individuale alla Ministra Fornero e la responsabile del welfare sembra amare il rischio e, quindi, fa di tutto per rendersi simpatica agli italiani. In questo caso la riscrittura del primo articolo della Costituzione per quel che riguarda il diritto al lavoro ottiene un’ola generale da tutte le testate. Qualcuno potrebbe ipotizzare che stia cercando di strappare la corona dell’antipatia ad Angela Merkel. Le polemiche sulla Ministra  “coprono” su molti tg , e soprattutto su Tg 1, la realtà di un voto di fiducia sul comparto lavoro “azzoppato” da 89 pidiellini che a vario titolo si sono defilati.

La doppia sfida europea, Bruxelles e Varsavia, colora ancora una volta i Tg, con Tg 4 e Studio Aperto che propongono un servizio divertente, anche nella scontatezza della proposta. Mentana si fa la domanda che tutti si pongono: come arriveranno Monti e Merkel alle 20,45 di domani sera, al termine della prima giornata di vertice? Tenteranno, poi, di vedere la partita, magari “insieme”? TG 2 va “oltre” e si chiede per chi tiferà il Papa.

La riluttanza del Pdl verso Monti, e la voglia di far valere i numeri attuali in un Parlamento che non corrisponde più al sentire del Paese ci fa pensare ad un topolino male in arnese (Monti) inseguito da un gatto spelacchiato (Berlusconi). Nel commento riproponiamo le riflessioni di Ezio Mauro da Repubblica.it sulla relazione stretta tra equilibri interni e risultati europei che investe il destino del governo, nella consapevolezza che Berlusconi sempre e comunque, come nel caso del mancato rinnovo del Cda della Rai, persegue interessi propri sia politici che aziendali.

Tg 2 ampiamente e Tg i da studio si ricordano del trentaduesimo anniversario della strage di Ustica.

Studio Aperto ci ripropone il derby delle bellone fidanzate dei calciatori, ma ci informa anche sulla propensione delle italiane che nella quota del 22% preferirebbero investire in un “ritocchino” piuttosto che in una vacanza esotica. Certi dubbi devono risultare laceranti.

Alberto Baldazzi

 

Il Commento di Ezio Mauro, Direttore de La Repubblica, da www.repubblica.it

 

“In Italia c’è un problema in più. C’è chi ha la tentazione di sfruttare l’estrema debolezza del Paese per trarne una miserabile forza, un qualche vantaggio elettorale, fare un falò delle ultime vanità elettorali e guadagnarsi una piccola stagione di recupero. Nessuno pensa che Berlusconi e la destra possano vincere eventuali elezioni, però possono recuperare qualcosa con una predicazione antieuropea e antieuro. Guardate che cosa è capitato ieri con la Rai: si blocca la nuova governance della Rai, si blocca il nuovo CDA, perché eletto all’insegna di una nuova autonomia e dell’indipendenza dal sistema dei partiti. E  quindi lo si blocca, perché nell’ipotesi di elezioni anticipate, non si capisce per quale motivo ci  debba essere una Rai con un governo deciso dai professori invece della Rai ancora al guinzaglio del potere berlusconiano. Non ha più importanza che il centrodestra non sia più egemone all’interno del Parlamento e nel Paese, l’importante è mantenere il controllo della Rai. Ma c’è un problema evidente: il conflitto d’interessi arriva alla sua massima potenza, perché da un lato si prefigura che la Rai rimanga al guinzaglio nel caso di elezioni, ma dall’altro il proprietario dell’azienda duo-polistica, che contende il mercato e l’audience alla Rai oltre alla pubblicità, manda a vuoto la possibilità di avere una governance efficiente del servizio pubblico. Sarebbe come se la Coca Cola impedisse la formazione di un nuovo CDA della Pepsi per vanificare le strategie di mercato dell’azienda concorrente, ma è quello che sta accadendo. Siamo aldilà della politica, siamo a un uso strumentale della politica per dei fini aziendali, naturalmente sempre con un dividendo politico, come c’è sempre stato. E’ chiaro che tutto dipende adesso dalla capacità di Monti di far pesare anche queste difficoltà in Europa, il Presidente del Consiglio deve dire che c’è un problema di democrazia in Italia, cioè la grande difficoltà di tenere in piedi governi che hanno in mano la gestione della crisi e di aiutarli ad andare avanti, perché non si può continuare a prendere misure per l’Europa senza consenso dei cittadini. Alla fine dovremo porci il problema della sovranità dei cittadini e del popolo. I problemi che questo vertice europeo ha davanti sono molto più decisivi di quelli che gli altri vertici hanno affrontato finora.”

 

 

Dati Auditel di martedì 26 giugno 2012

Tg1 – ore 13:30 2.996.000, 17,90%  ore 20:00 3.967, 22,18%.
Tg2 – ore 13:00 3.044.000, 19,43% ore 20:30 2.205.000, 11,01%.
Tg3 – ore 14:30 1.705.000, 11,72% ore 19:00 1.626.000, 14,20%.
Tg5 – ore 13:00 3.192.000, 20,19% ore 20:00 3.222.000, 17,94%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.387.000, 18,99% ore 18:30 848.000, 9,27%.
Tg4 – ore 11:30 474.000, 7,39% ore 19:00 778.000, 6,77%.
Tg La7 – ore 13:30 689.000, 4,12% ore 20:00 1.391.000, 7,72%.

Fonte: www.tvblog.it


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