“Cos’è il servizio pubblico?” La definizione dell’EBU

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In vista dell’incontro di venerdì 8 febbraio alla FNSI, durante il quale Articolo21 sottoporrà ai candidati di ogni schieramento una lista di impegni da sottoscrivere crediamo sia utile conoscere il documento “Media freedom and Pluralism” realizzato dall’EBU o UER, l’associazione europea dei broadcaster pubblici.

Cos’è il Servizio Pubblico?

E’ una delle definizioni più usate nello slang tecnico-politico di chi si occupa di televisione. Il vero problema è definire con chiarezza di che cosa intendiamo per “servizio pubblico”.

Ci prova l’EBU o UER, l’associazione europea dei broadcaster pubblici che di fronte ai crescenti rischi oligopolici in molti paesi dell’UE a 27, è impegnata a diventare una lobby per difendere i valori costitutivi degli organismi radiotelevisivi pubblici europei.

In 3 punti l’EBU delinea i criteri essenziali a cui un “public broadcaster” dovrebbe attenersi:

1.   Qualità, Responsabilità, Diversità:
Ovvero investire in quei settori non “serviti” dalle aziende editoriali commerciali ad esempio:
formazione, giornalismo investigativo, newsgathering
analizzare e mettere in discussione le tesi prevalenti
dare priorità all’eccellenza nei programmi, diventando punto di rifermento  per tutti i media
dedicare spazio di programmazione a programmi di attualità: seri, imparziali e indipendenti
contribuire a creare una “sfera pubblica” i cui i cittadini possano formare le proprie idee con piena conoscenza di causa

2.   Punto di Riferimento nella Convergenza Multimediale
L’espansione dei social media non necessariamente migliora la qualità dell’informazione, anche in questo settore il public service media (PSM) deve costituire punto di riferimento, diventato “guida” per imparziali contenuti on line.
Consentire accesso Universale ai propri contenuti su ogni tipo di piattaforma.
Diventare naturale contropotere ai grandi conglomerati internazionali che possono intenzionalmente o involontariamente pregiudicare accesso e distorcere il processo di formazione della pubblica opinione.

3.   Garantire indipendenza e trasparenza della proprietà
Su questo delicatissimo Unione Europea e EBU hanno firmato un accordo per incoraggiare il ruolo democratico dei Servizi Pubblici Radiotelevisivi in Europa. L’Unione Europea può offrire assistenza agli stati membri nel monitorare la libertà dei media e il pluralismo con indicatori che prendono in conto la specificità di ogni specifico ambiente nazionale dei media.

Conclusioni
Il documento dell’EBU crea una chiara definizione di obiettivi e funzioni del Servizio Pubblico Radiotelevisivo. Oggi la RAI e  hanno un’occasione in più di darsi una tabella di marcia per “entrare in Europa”.

Per leggere il documento integrale
http://www3.ebu.ch/files/live/sites/ebu/files/Knowledge/Publication%20Library/EBU-Viewpoint-MediaFreedom_EN.pdf


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