Lombroso contro Batman & C.

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di Nadia Redoglia
Ormai è un fatto. Buona parte degli italiani diagnostica i personaggi politici prendendo spunti dagli studi del grande Lombroso. Ci perdoni la scienza dell’autorevole medico criminologo se osiamo sintetizzare grossolanamente, ma di fronte a certe facce, sguardi, tripponi, certe gestualizzazioni ed espressioni, è consequenziale, a seconda del soggetto che vediamo in tv, l’istintivo: “quellolì ce l’ha scritto dappertutto il DNA del marpione e/o mariuolo e/o ciarlatano e/o sbruffone e/o cialtrone e/o balengo ecc. ecc.”.

Il fatto di azzeccarli, praticamente sempre, potrebbe servire da spunto almeno agli elettori (dato che ai dirigenti di partito frega niente) per astenersi dal votare il partito che li candida, che affida loro la gestione della cassa e degli interessi oppure che con tali elementi stringe patti d’amicizia. Ciò potrebbe rivelarsi vero e proprio gesto d’infinita generosità! Infatti, a differenza della “natura delinquenziale” stabilita, post delitto, dal Lombroso, noi faremmo autentica opera di prevenzione in quanto che impediremmo a questi supposti portatori di specifico DNA; il diventare (poi) delinquenti e guastatori e dunque prima o dopo (ahinoi al momento sempre dopo) essere incarcerati e, in alcuni casi, sottoposti a vere e proprie torture, seppur a fin di bene. Come definire altrimenti (a parte la performance della mamma con la D’Urso) il sequestro carcerario delle merendine e bibite gassate al Fiorito?!


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