Giornalismo sotto attacco in Italia

Processo al leader di Do.Ra. per la diffamazione di Berizzi, il pm aggiunge altre accuse

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Nel processo in corso davanti al Tribunale di Varese per diffamazione aggravata contro il giornalista Paolo Berizzi e nel quale è imputato Alessandro Limido, leader della Comunità Militante dei Dodici Raggi, ci sarà un supplemento di dibattimento poiché nell’udienza di lunedì pomeriggio (17 novembre) il pubblico ministero ha chiesto un’integrazione del capo di imputazione con l’aggiunta di altre frasi di dileggio della qualità professionale di Berizzi e pronunciate sempre dall’imputato, il cui avvocato ha chiesto i termini a difesa. Si tornerà in aula il 18 dicembre e in quella sede Limido potrà chiedere l’ammissione al rito abbreviato o proseguire con l’istruttoria in corso integrando la difesa sulla nuova contestazione. L’imputato si è presentato in udienza con una maglietta nera recante la scritta “Spiriti Armati”, nello spazio del pubblico molti militanti di Do.Ra. E’ stato ascoltato Paolo Berizzi, che si è costituito parte civile: “Faccio il mio mestiere di cronista, racconto da tempo le attività e la matrice del gruppo Do.Ra, che peraltro si professa apertamente neonaziste e neofascista. Ho anche raccontato l’inchiesta del 2017 che aveva comportato la chiusura della sede di Sumirago”. I reati contestati a Limido si riferiscono a quanto avvenuto ad Azzate nel marzo 2022 quando il giornalista, che era lì per la presentazione del suo libro, venne raffigurato come un clown dagli estremisti neonazisti. «Prima sono stato contattato dal responsabile Anpi di Azzate che mi comunicava che la sala inizialmente prevista per la presentazione del libro non sarebbe stata più disponibile, poi via via salì in paese un clima di tensione evidente. Anche a fronte della prevista manifestazione dei Do.Ra. E quando sono stato raffigurato come un clown, in un video, nel corso di un finto tribunale di piazza mi sono sentito diffamato, visto anche il materiale umano di cui era composta la platea”. Nell’udienza di lunedì è stato sentito come testimone il dirigente della squadra Volante di Varese che coordinò il servizio d’ordine per evitare tra gli attivisti di Do.Ra. e il giornalista. Al processo era presente anche Vittorio Di Trapani, presidente della Fnsi, anch’essa ammessa come parte civile per il tramite dell’avvocato Giulio Vasaturo.

(Alcune immagini dell’udienza di lunedì pomeriggio davanti al Tribunale di Varese)


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