Giornalismo sotto attacco in Italia

Livorno dice NO alle navi con materiali bellici e prosegue il presidio permanente al porto

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La nave militare americana (con bandiera Alaska) non attraccherà a Livorno. La massiccia mobilitazione di cittadini e lavoratori portuali ha sortito l’effetto desiderato, ma per adesso, almeno finché non sarà comunicata la nuova destinazione, il presidio resta. L’arrivo della nave americana “SLNC Severn”, secondo il sindacato USB carica di caterpillar e mezzi militari, era previsto per martedì intorno alle 21, al molo ITALIA del Varco Valesini, nel porto di Livorno. Secondo le informazioni fornite dallo stesso sindacato, pochi giorni fa aveva fatto scalo nel porto israeliano di Eilat, si presume trasportando materiale bellico destinato a Israele. “I portuali hanno un obiettivo chiaro: impedire lo sbarco del carico. – aveva scritto in un post pubblicato sui social, l’Unione sindacale di base – se la nave attraccherà, proclamerà uno sciopero immediato di 48 ore. Al presidio, che vigila il porto giorno e notte, si sono unite anche le istituzioni locali, come già accaduto a Genova e Ravenna. “Dai blocchi alle mobilitazioni, il messaggio è uno solo: se non ci pensate voi, ci pensiamo noi. – prosegue il post- Se il loro unico interesse è il profitto e l’alleanza con chi commette o sostiene un genocidio (come la SLNC Severn, sotto bandiera USA), sappiano che chi lotta per una società più giusta sarà sempre pronto a opporsi.”

Nel pomeriggio di martedì il Prefetto di Livorno, Giancarlo Dionisi, ha riunito in Prefettura il tavolo istituzionale, alla presenza del Commissario Straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, del Comandante della Capitaneria di Porto di Livorno – Direttore Marittimo della Toscana, del Sindaco di Livorno e dei rappresentanti sindacali di CGIL, UIL e USB.

Durante la riunione, Dionisi ha tentato di fornire rassicurazioni circa l’arrivo della Seven precisando che secondo le informazioni raccolte dalla prefettura si tratterebbe di una nave commerciale, non militare che non trasporta armamenti, munizioni né esplosivi, ma mezzi e materiali logistici. Il suo arrivo rientra in attività di cooperazione con la base militare statunitense di Camp Darby, nell’ambito dell’Office of Defence Cooperation, con finalità esclusivamente difensive e di supporto al territorio italiano. Questo però non è bastato a convincere i portuali livornesi e i tanti cittadini che si sono uniti al presidio permanente all’interno del porto, a cessare la mobilitazione. Ieri, martedì, nel tardo pomeriggio la Prefettura di Livorno, al termine di un incontro, ha emesso un comunicato a firma del Prefetto in cui si legge che “la nave SLNC Severn, pur in avvicinamento, non entrerà, com’era programmato, nel porto di Livorno e resterà ferma in rada”. Ha inoltre riferito che, “fin da ieri sera (lunedì 22 settembre), è in corso una costante interlocuzione con i diversi livelli istituzionali, sia governativi che internazionali, in particolare con le autorità statunitensi, dalle quali si attende a breve la comunicazione ufficiale dell’individuazione di un porto alternativo”. Anche il sindaco di Livorno, Luca Salvetti ha partecipato alla riunione in prefettura “Livorno ha manifestato, ha gridato il suo NO alla guerra e al genocidio a Gaza, lo ha fatto con tante manifestazioni nel cuore della città e in porto, dove abbiamo visto migliaia di persone, sindacati, forze politiche, lavoratori e studenti. – ha dichiarato- Da lì un lavoro coordinato per arrivare ad un risultato che io ritengo assolutamente significativo, il fatto che la nave non abbia attraccato in porto è un messaggio che parte dalla nostra città e arriva negli altri porti e nel paese. – quindi ha proseguito Salvetti- L’auspicio è che il nostro governo prenda posizione chiara, che l’assalto a Gaza cessi e che il percorso di pace torni ad avere basi solide. Livorno con la sua gente e con la rete istituzionale e rappresentativa in queste ore ha fatto un gran lavoro”. Nel frattempo, Usb ha programmato altre assemblee e dichiarato che il presidio non si scioglierà finché la nave non si sarà allontanata dalla rada.

Al molo Italia del varco Valesini, che è un accosto pubblico, per motivi di sicurezza si può entrare solo con le navette guidate dai lavoratori portuali, che hanno fornito il servizio ai manifestanti. I portuali con grande senso di responsabilità, hanno scelto l’azione mirata e il dialogo pacifico ma determinato, evitando di bloccare tutto il porto e consentendo i movimenti delle navi passeggeri. “Siamo a buon punto. – hanno commentato- Stiamo raggiungendo l’obiettivo. È il momento di rimanere compatti”. Una valutazione positiva dell’azione diplomatica messa in atto dal prefetto di Livorno con la collaborazione delle istituzioni locali, con il governo e gli USA per trovare una soluzione è arrivata anche da Gianfranco Francese, segretario generale Cgil provincia di Livorno e Giuseppe Gucciardo, segretario generale Filt-Cgil provincia di Livorno che hanno assicurato che Cgil e Filt-Cgil continueranno a monitorare la situazione costantemente e a vigilare su quanto accadrà. Lo stato di agitazione proclamato nei giorni scorsi resterà perciò aperto.


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