Il documento dei 257 giuspubblicisti, che hanno sottoscritto l’“appello per una sicurezza democratica”, registra una massiccia adesione di cittadini comuni, esponenti del mondo della cultura, del diritto, dell’economia e delle scienze, giornalisti, musicisti, artisti, tante voci, che si oppongono all’ennesima e inaccettabile forzatura dei principi della nostra democrazia costituzionale, a cominciare dallo “scippo” delle funzioni parlamentari, avvenuto questa volta in modo inaudito, dal momento che, dopo lunghi mesi di discussione – segno delle gravi criticità riscontrate – quel disegno di legge era comunque giunto alla fase finale anche in Senato e stava per essere votato, sicché il colpo di mano del Governo non si spiega se non in termini di disprezzo del Parlamento e dei cittadini che esso rappresenta.
La sicurezza è un valore costituzionale, che si declina in protezione e non in compressione delle libertà; in sicurezza economica e sociale e non in repressione del dissenso; in sicurezza del e sul lavoro e non in subappalti a cascata.
Questa è la sicurezza democratica che vogliamo e per questo ci opponiamo alla torsione autoritaria che questo decreto vuole invece imprimere al nostro ordinamento.
In pochi giorni, l’appello è stato firmato da 8000 cittadini, nell’assordante silenzio del servizio pubblico radiotelevisivo.
L’appello rimarrà sul sito di Articolo 21 fino alla conversione del decreto: hanno tolto la parola al Parlamento; l’appello la restituisce ai cittadini.
Hanno aderito e invitano ad aderire, fra gli altri:
Alessandro Barbero, storico; Luciano Belli Paci, avvocato; Ferdinando Boero, biologo marino; Edmondo Bruti Liberati, magistrato; Massimo Cacciari, filosofo; Paolo Enrico Carfì, magistrato; Gherardo Colombo, magistrato e scrittore; Don Virginio Colmegna, sacerdote; Paolo Corsini, presidente dell’Istituto Parri; Nando Dalla Chiesa, sociologo; Emilio De Capitani, già Dir. F.R.R.E.Group; Tiziana Ferrario, giornalista; Gabrio Forti, penalista; Domenico Gallo, magistrato; Massimo Giannini, giornalista; Agostino Giovagnoli, storico; Giuseppe Giulietti, giornalista; Luigi Marini, magistrato; Monica Guerritore, attrice; Luigi Manconi, sociologo; Emiliano Manfredonia, Presidente Acli; Elisa Marincola, giornalista, Rocco Maruotti, segretario ANM; Michela Marzano, filosofa; Tomaso Montanari, storico; Daniela Padoan, saggista; Gianfranco Pagliarulo, Pres. ANPI; Alessandro Pajno, già Pres. Consiglio di Stato; Giorgio Parisi, Premio Nobel; Elena Riva Crugnola, magistrato; Alessandro Robecchi, scrittore; Franco Roberti, già direttore DNA; Paolo Rossi, attore; Antonio Scurati, scrittore; Armando Spataro, magistrato; Donatella Stasio, giornalista; Nadia Urbinati, politologa; Gianfranco Viesti, economista.