Appuntamento sabato, 21 giugno, alle ore 14, a Roma per la manifestazione nazionale contro guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo, promossa dalle oltre 300 reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali che hanno sottoscritto l’appello della Campagna europea “Stop Rearm Europe” (https://stoprearm.org/), che ad oggi conta tra le proprie adesioni circa mille sigle in 18 paesi e che vede come promotori italiani Arci, Ferma il Riarmo (Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia), Attac e Transform Italia.
La manifestazione nazionale del 21 giugno rientra nella settimana di mobilitazione europea, che si terrà dal 21 al 29 giugno in occasione del vertice della Nato a L’Aja, che proprio in quei giorni deciderà i dettagli del gigantesco piano di riarmo deciso dall’Unione Europea, e vedrà la convergenza di tante identità, tutte impegnate contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica, i diritti e la democrazia nel nostro paese. Un appuntamento che si inserisce nello stesso percorso di mobilitazione che attraverserà altre due tappe fondamentali: la manifestazione nazionale contro il Decreto legge Sicurezza, promossa il 31 maggio a Roma da “A pieno regime”, e il voto per i 5 sì ai Referendum dell’8-9 giugno su lavoro e cittadinanza.
“In un mondo a pezzi, l’Europa reale dichiara di volersi preparare alla guerra e di voler preparare alla guerra la cittadinanza e le nuove generazioni. Nel frattempo l’Ue e il governo italiano continuano a partecipare e ad armare la guerra in Ucraina e sono complici di Israele, che si prepara all’invasione finale di Gaza e a portare a compimento il piano di eliminazione del popolo palestinese. Ma la maggioranza della popolazione italiana è contro la guerra, e ha diritto ad essere rappresentata”.
“La sicurezza di cui abbiamo bisogno è sociale, climatica, democratica, comune. Ci opponiamo al sistema di guerra, alla corsa al riarmo, alla logica della geopolitica e dei blocchi culturali e militari, alla cultura di guerra, alla militarizzazione delle coscienze, del sistema formativo e dell’informazione. Combattiamo razzismo, patriarcato e repressione che il militarismo porta con sé. Il 21 giugno sarà una manifestazione aperta, plurale, accogliente e convivente. Ciascuno con i propri appelli e contenuti, mettiamo in comune ciò che ci unisce. E’ l’inizio di un percorso di lungo periodo da fare insieme, per darci più forza”.
