Sta tornando una maggiore consapevolezza tra i lavoratori riguardo ai propri diritti? I recenti referendum proposti per migliorare le condizioni lavorative potrebbero indicarlo. La diffusione di precarietà, sfruttamento e infortuni sul lavoro sembra aver riavvicinato alcune forze di sinistra alle istanze del lavoro, dopo anni di distanza. Un allontanamento che si è accentuato durante il governo Renzi, in particolare con l’introduzione del Jobs Act, percepito da molti come uno scambio svantaggioso tra flessibilità nei licenziamenti e nuove assunzioni.
Molti lavoratori sembrano aver compreso che certe politiche di destra favoriscono maggiormente l’elusione fiscale rispetto alla tutela della dignità del lavoro.
E se non si raggiunge il quorum? L’obiettivo resta mobilitarsi e partecipare, perché c’è una parte significativa del paese impegnata su questi temi. Anche in caso di insuccesso, potrebbe rappresentare un’opportunità per la sinistra di ridefinire le proprie priorità: salario equo, sicurezza sul lavoro e protezione dei diritti devono tornare al centro dell’agenda, evitando concessioni al neoliberismo fatte in nome della modernità. In caso contrario, il rischio è l’aumento della povertà, dell’astensionismo o della crescita del consenso verso la destra. L’invito è a partecipare alle consultazioni dell’8 e 9 giugno, per riaffermare i diritti dei lavoratori.