80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Storia e storici sotto tiro

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Dopo Davide Conti e Luciano Canfora denunciati rispettivamente da Isabella Rauti e da Giorgia Meloni, con querele davvero temerarie, entrambe finite in nulla, la destra sceglie di nuovo di intimidire chi fa ricerca storica con competenza e rigore.

La memoria storica è considerata alla stregua di un terreno di conquista e giorno dopo giorno, con esternazioni di vari portavoce o con attacchi provenienti dalla variegata galassia di estrema destra, si tenta di silenziare la voce di chi persegue una ricostruzione del passato usando le fonti documentarie e gli strumenti della critica, anziché la propaganda.

Sotto tiro ancora una volta è Eric Gobetti, studioso del fascismo, della Resistenza, della seconda guerra mondiale, specie nell’area balcanica e al confine orientale. In occasione di una sua conferenza al Polo del ‘900 a Torino si è esposto uno striscione in cui lo si accusa di negazionismo in relazione alle foibe ed è questo l’ennesimo pretestuoso atto di intolleranza nei suoi confronti.

La società degli storici dell’età contemporanea come l’ Istituto nazionale “Ferruccio Parri” sono intervenute entrambe pubblicamente non solo per esprimergli una doverosa solidarietà ma per rimarcare come « la libertà di ricerca e di espressione sia un elemento fondamentale della democrazia e come gli attacchi infamanti e ad personam contro gli storici siano un tentativo di minacciare la libertà e la ricerca scientifica e di indebolire il quadro politico democratico che è stato faticosamente costruito con la Resistenza e la Costituzione».

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