Tra poco sarà il 12 febbraio, data di un’altra udienza del processo per la morte di Giulio Regeni, esattamente quella in cui sarebbe dovuto comparire in aula per essere escusso il presidente egiziano Al Sisi e il figlio Mahmoud. La notifica per la comparizione è stata regolarmente depositata presso l’Ambasciata ma risulta rifiutata dal destinatario. In fondo, era prevedibile dopo i plurimi depistaggi delle indagini avvenute in Egitto nel febbraio di ben nove anni fa e che stanno emergendo proprio in quel processo. Per esempio adesso è chiaro che gli effetti definiti personali non erano, in realtà, di Giulio. Al Sisi aveva promesso la piena restituzione di quanto era stato rinvenuto con il cadavere del giovane. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato che la scelta se testimoniare o meno spetta solo ad Al Sisi.
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