Con Giorgio Napolitano scompare uno degli ultimi costruttori della Repubblica democratica del dopoguerra

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Da comunista e riformista, meridionalista, fu sempre sostenitore della via democratica al socialismo, del compromesso storico e dell’unità delle forze democratiche, antifasciste, antimafiose e antiterroriste. Ho avuto modo di conoscerlo personalmente in tante occasioni elettorali durante gli anni ‘70, negli anni ‘80 mentre collaborava nella segreteria nazionale del PCI con Enrico Berlinguer col quale sostenne il rinnovamento del partito e la sua scelta europeista e occidentale.
Fu amico di Pio La Torre e sostenitore del suo rientro in Sicilia per guidare il PCI nella fase più acuta del terrorismo mafioso. Fin dall’inizio ha apprezzato l’impegno del Centro Studi Pio La Torre e lo ha dimostrato partecipando, su proposta del Centro presieduto da me, all’inaugurazione del Giardino della Memoria di Palermo, inviando ogni anno il messaggio di adesione alla celebrazione in memoria di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, premiando con una medaglia il progetto educativo antimafia del 2009/10 del Centro, consegnatami nell’aprile del 2010, celebrando nel 2012 assieme a me, nella Sala della Lupa del Quirinale   il trentesimo anniversario dell’uccisione di Pio e Rosario.
Napolitano rimarrà nella memoria del paese per la correttezza etica della sua vita dedicata a proporre sempre la difesa del bene comune e dei diritti umani, di alleviare le disuguaglianze ed eliminare ogni ingiustizia sociale nel rispetto dei principi costituzionali, per una democrazia partecipata dal basso non populista né sovranista ma solidale per la felicità delle persone in Italia e nel mondo senza guerre e nella pace tra tutti i popoli.

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