‘Net War’, il 14 novembre in Fnsi presentazione del nuovo libro di Michele Mezza

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‘Ucraina, come il giornalismo sta cambiando la guerra’. Questo il prisma attraverso il quale l’autore riflette su ‘saperi, competenze e organizzazione di un’informazione che deve rimanere autonoma e trasparente’ mentre diviene ‘logistica militare’. A discuterne, fra gli altri, alle 16.30 in sala Tobagi, il segretario Lorusso, il presidente Giulietti, Giancarlo Tartaglia, Paola Spadari.

Lunedì 14 novembre 2022, alle 16.30, la sala Walter Tobagi della Fnsi ospita la presentazione del nuovo libro di Michele Mezza “Net-war. Ucraina: come il giornalismo sta cambiando la guerra” (edizioni Donzelli).

Oltre trent’anni dopo la prima guerra vissuta in diretta televisiva, l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo rappresenta il primo conflitto “social”, una “net war” che tra le tante conseguenze ha anche un enorme impatto sulla professione giornalistica: il giornalismo diventa “logistica militare”, rivendica l’autore che nel libro si sofferma a ragionare attorno ai saperi, alle competenze e all’organizzazione di un’informazione “che deve rimanere autonoma e trasparente”.

In occasione della presentazione del volume, Mezza intende dar vita a un forum di discussione sulle “forme della digitalizzazione delle redazioni” al quale è prevista, dopo il saluto del segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, la partecipazione di Paola Spadari, segretaria del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti; Giancarlo Tartaglia, segretario della Fondazione per il giornalismo Paolo Murialdi; Giuliana Sgrena, inviata di guerra de Il Manifesto; Franco Di Mare, già inviato di guerra e direttore di Rai3; Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.

Conduce Barbara Carfagna, autrice e conduttrice di “Codice – Rai1”. Diretta streaming sulla pagina Facebook della Fnsi.

Perché gli ucraini hanno interpretato con più efficacia la nuova guerra ibrida di cui parlavano i generali russi? E come si adegua il giornalismo alle forme di una cyber security che usa gli stessi linguaggi dell’informazione? Queste le due domande alle quali cerca di rispondere il libro, nel quale Mezza si cimenta in una lettura dei modelli di combattimento che in Ucraina diventano “processi di relazione digitale”, alimentati e diffusi dai satelliti di Elon Musk, tradotti immediata-mente nel flusso alluvionale di foto e filmati che invadono i social costringendo i cronisti “a fare i broker dei materiali altrui” e acquisire “competenze ed esperienze” nuove e le redazioni “ad aprirsi a nuove professioni e capacità”.

Ad aprire il volume la poesia “la Luna di Kiev” di Gianni Rodari e tre dediche: a Julian Assange, Anna Politkovskaja e Aldo Garzia. In chiusura un poscritto di Pierguido Iezzi, Ad di Swascan, una delle società italiane più accreditate nell’analisi della cybersecurity.

@fnsisocial


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