Il corteo di Casapound è un “sfida”. Gli eurodeputati del Pd chiedono di “bloccare la marcia su Roma”

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“Fermiamo i fascisti in quella che si annuncia una nuova pericolosa marcia su Roma. CasaPound promuove la manifestazione per il prossimo 28 maggio e lo fa tornando ad attaccare il giornalista italiano Paolo Berizzi, unico in Europa sotto scorta da anni per le minacce degli estremisti di destra, affermando ‘chi non partecipa è un Berizzi'”. Lo chiedono Brando Benifei, Pietro Bartolo, Simona Bonafè, Caterina Chinnici, Andrea Cozzolino, Paolo De Castro, Giuseppe Ferrandino, Elisabetta Gualmini, Camilla Laureti, Pierfrancesco Majorino, Alessandra Moretti , Pina Picierno, Giuliano Pisapia, Franco Roberti, Massimiliano Smeriglio, Irene Tinagli e Patrizia Toia, deputati della delegazione italiana del Partito democratico al Parlamento europeo. Una presa di posizione che riporta l’attenzione sull’onda di ritorno, ormai nemmeno più strisciante, di formazioni dichiaratamente fasciste.
“Casapound vuole occupare la città il 28 maggio,  – si legge nel documento degli eurodeputati del Pd – giornata simbolo di una delle pagine più tragiche del terrorismo nero degli anni Settanta. Lo stesso giorno del 1974 a Brescia in piazza della Loggia una bomba fece 8 morti e 102 feriti tra le persone che manifestavano pacificamente contro il fascismo. I colpevoli furono individuati, molti anni dopo, tra i membri del gruppo neofascista Ordine Nuovo con basi in Veneto. Aderiamo all’appello dell’Anpi, di Articolo 21, della Rete Studenti Medi e di molte espressioni della società civile per chiedere di fermare questo scempio alla libertà e alla democrazia. Il ministero dell’Interno, la Prefettura di Roma e le autorità cittadine impediscano il raduno illegale di un’associazione che si richiama apertamente al fascismo. Poiché i rigurgiti neofascisti e neo nazisti sono diffusi in tutta Europa dobbiamo mobilitarci concretamente. A livello istituzionale chiederemo di creare un osservatorio europeo sui fenomeni di estrema destra presenti in Europa, individuando esperti e studiosi per elaborare un dossier da presentare al Parlamento europeo, anche a seguito di quanto è emerso attraverso il lavoro della Commissione speciale parlamentare INGE, sulle ingerenze e la disinformazione, riguardanti i legami tra regimi autoritari e settori dell’estrema destra europea ».

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