Russia Ucraina con gli occhi puntati e la gente che viene massacrata altrove

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La guerra sconvolge ma soprattutto fa discutere. In questi giorni, le tensioni tra Russia e Ucraina sono sotto i riflettori dei media internazionali e non si parla d’altro. Nel mondo esistono, tuttavia, conflitti che non interessano a nessuno e che non suscitano attenzione Perché non sono a portata di likes e non stimolano l’opinione pubblica.

Morire per strada: il sangue che non si vede

Nella Repubblica Centrafricana, per esempio, le guerriglie imperano da anni. Mancano la luce, l’acqua e i servizi essenziali. In compenso si rischia la vita ogni giorno, le persone vengono assassinate per strada. A raccontarlo è suor Elvira Tutolo, missionaria della Congregazione di Santa Giovanna Antida Thouret, riuscita da sola a realizzare progetti educativi e di accoglienza. Nei giorni scorsi ha lanciato un vero e proprio grido d’allarme esprimendo le proprie preoccupazioni anche attraverso foto raccapriccianti di giovani e giovanissimi mutilati e uccisi senza alcuna pietà.

I ribelli antigovernativi e i contractor russi

La situazione, particolarmente preoccupante, è emersa a seguito di alcune inchieste condotte dalla CNN e da The Sentry. Per semplificare immaginiamo due fronti interni, quello dei ribelli antigovernativi delle milizie armate (14 gruppi nati dalla scissione di ex Seleka e anti-Balaka ndr) e quello dei contractor russi (mercenari alleati del governo) che non rispettano le regole d’ingaggio tanto da aver preso il sopravvento sull’esercito governativo. Il risultato è un continuo e costante clima di paura, con uccisioni sommarie, stupri, torture, attacchi indiscriminati ai civili e il rogo delle loro case.

Una guerra che non è mai finita

Nonostante la guerra ufficiale tra anti-Balaka e Seleka sia ufficialmente finita, nessuno ha davvero mai deposto le armi e a pagarne le conseguenze sono sempre i civili.  Il popolo è schiacciato dal conflitto tra gruppi “ribelli” antigovernativi e politici corrotti, alleati militarmente e politicamente della Russia di Putin. Benché nel 2014 si sia installata la Minusca, la missione della Nazioni Unite che dovrebbe difendere la gente, i Caschi Blu sono stati spesso contestati dal popolo, sceso in piazza per denunciarne l’inattività.

L’emergenza umanitaria

Già a metà del 2021, gli esperti delle Nazioni Unite schierati in CAR hanno espresso forti preoccupazioni per le segnalazioni di “gravi abusi dei diritti umani” da parte di mercenari russi incaricati di sostenere le forze governative. L’ultimo grave attacco sarebbe avvenuto nell’operazione del 16-17 gennaio vicino alla città di Bria che ha preso di mira il gruppo ribelle dell’Unione per la pace. Le Nazioni Unite stanno indagando sulla presunta uccisione di dozzine di persone nella Repubblica Centrafricana la scorsa settimana da parte di forze della Repubblica Centrafricana e mercenari con la compagnia militare privata russa Wagner. Funzionari delle Nazioni Unite, che per motivi di sicurezza sono rimasti anonimi, hanno riferito della morte di più di 30 civili uccisi da proiettili vaganti.

Suor Elvira Tutolo e i Last 20

In questo contesto estremamente complesso, emerge con forza la figura di Suor Elvira Tutolo. La Missionaria è uno dei personaggi di spicco di The last 20, il meeting itinerante che, nella sua prima edizione, è partito da Roma e si è concluso ad Alessano (Lecce), paese del venerabile Don Tonino bello. Questa serie di incontri sono serviti ad aprire dei tavoli di riflessione e discussione e a dare voce ai paesi più impoveriti della terra in contrapposizione con il G20. Si tratta di paesi ricchissimi di oro, diamanti, manganese, rame e ferro, costantemente depredati e saccheggiati a danno delle popolazioni locali che non riescono a soddisfare i bisogni primari. I giovani, soprattutto, hanno ben poche alternative, imbarcarsi in cerca di un porto sicuro o restare nella propria terra, a rischiare la vita, in difesa di un sogno di libertà e pace che stenta ad avverarsi.


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