Rai. Anche nel nuovo anno continueremo a chiedere la riforma della legge di nomina dei vertici

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Per l’Usigrai la fine del 2021 coincide con un momento di grande tensione sindacale. I nuovi vertici della Rai, indicati dai partiti e dal governo, hanno scelto di chiudere i canali della consultazione sindacale e di procedere con tagli lineari decisi dall’amministratore delegato.

Le giornaliste e i giornalisti della Rai sono tornati allo sciopero dopo quasi 11 anni, in questo scorcio di fine anno, per chiedere che non si riduca l’informazione di servizio pubblico e si ripristini il confronto sindacale e il diritto alla contrattazione.

Continua a mancare un progetto industriale per la Rai mentre i vertici procedono a modifiche dell’assetto strutturale dell’azienda con conseguenze che ancora sono da misurare.

La riorganizzazione per Generi rischia di creare concentrazioni di potere su singole direzioni come quella dell’Approfondimento che ingloba  programmi di inchiesta come Report o Presa Diretta e che i direttori di turno, nominati con la legge attuale, potrebbero fortemente condizionare.

In questo senso devono preoccupare le parole dell’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes che ha esplicitamente ammesso di ritenere doveroso consultare i partiti per le nomine Rai.

Noi continuiamo a chiedere la riforma della legge di nomina dei vertici Rai ma in parlamento procede lento il percorso di elaborazione del testo normativo e il prossimo anno andrà rinnovato il Contratto di Servizio, di durata quinquennale, tra la Rai e il Ministero dello Sviluppo Economico

Dal punto di vista della nostra organizzazione siamo invece alle prime battute dei nuovi organismi sindacali eletti nel Congresso celebrato a Novembre.

Una platea Congressuale fortemente rinnovata dal punto di vista generazionale ha confermato con il voto la maggioranza uscente ed eletto un esecutivo con nove componenti che fanno riferimento alla lista #UsigraInsieme per la Rai. Un posto ciascuno in esecutivo lo hanno avuto le due liste di minoranza.

Anche le commissioni statutarie hanno rispecchiato questa situazione e quattro su cinque componenti eletti fanno riferimento alla maggioranza

Una importante novità è stata l’elezione di un esecutivo composto per la maggioranza da donne.

Un ringraziamento infine a Vittorio di Trapani che dopo nove anni ha lasciato la guida dell’Usigrai. Sono stati anni in cui il sindacato ha portato a termine importanti accordi come l’ultima selezione pubblica per 90 giornalisti, assunti su base regionale per consentire la partenza del web della Tgr.

E poi l’accordo per il Giusto contratto con il quale oltre duecento tra colleghe e colleghi, impiegati con contratti precari dalla Rai per i programmi delle reti, hanno visto dopo anni il riconoscimento del Contratto giornalistico e l’assunzione a tempo indeterminato da parte dell’azienda.

Eredito, come nuovo segretario, un sindacato che dalla difesa dei valori garantiti dalla Costituzione ha tratto ispirazione per le scelte sindacali. Una organizzazione che è stata in grado di uscire dalla logica corporativa e guardare fuori dal pur ampio perimetro delle ragioni dei propri iscritti, con una grande attenzione a chi ha di meno e alle istanze della società civile.

Sento, insieme al nuovo gruppo dirigente, la responsabilità di valorizzare questo patrimonio di sensibilità che consente al sindacato di guardare con fiducia al suo ruolo di rappresentanza dei lavoratori anche nel quadro di rapporti che si stanno determinando con il mondo delle imprese e delle istituzioni


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