Cosa accade al confine tra Polonia e Bielorussia

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C’è una crisi umanitaria in corso che si sta consumando in un territorio cuscinetto tra la Polonia e la Bielorussia. Lungo quel confine ci sono migliaia di profughi in arrivo dal Medioriente e dall’Asia centrale che sperano di poter entrare in Europa ma nessuno dei due paesi è disposto ad accoglierli. In questa zona con il peggioramento delle condizioni climatiche la situazione diventa ancora più drammatica. Le cronache riportano alcuni video condivisi dal ministero della Difesa polacco in cui si vedono migranti spostarsi lungo il confine con la Bielorussia. Nel video si sentono anche le guardie di frontiera gridare “Andate in Bielorussia, questo posto è pieno“. Secondo fonti governative sono almeno 9 i migranti deceduti a causa di questa crisi. Secondo quanto riferisce il Guardian la polizia polacca, su segnalazione di un lavoratore forestale vicino al villaggio Wolka Terechowska, ha trovato il corpo senza vita di un giovane migrante siriano di circa 20 anni, Le cause del decesso non sono ancora state accertate e sarà effettuata l’autopsia. Sotto accusa il Presidente bielorusso Alexander Lukashenko che secondo il canale Telegram Nexta dell’opposizione, avrebbe ordinato alle forze bielorusse di sparare in aria per intimidire i migranti. Anche l’Occidente accusa il presidente bielorusso di aver architettato questi flusso di migranti come risposta alle sanzioni Ue. Sanzioni, che erano già state applicate dopo le continue vessazioni nei confronti della popolazione, che ha sempre accusato di brogli le elezioni presidenziali dello scorso agosto 2020 in cui Lukashenko è stato riconfermato presidente. Proprio in questi giorni, la comunità bielorussa ha commemorato la morte di Roman Bodarenko, un giovane pittore di 31 anni ucciso dalle percosse da parte degli agenti bielorussi in borghese. Ora, con la crisi dei migranti, queste sanzioni potrebbero intensificarsi. Ne ha dato notizia la stessa presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un breve punto stampa al termine dell’incontro a Washington con il presidente americano, Joe Biden “Estenderemo le nostre sanzioni contro la Bielorussia all’inizio della prossima settimana e gli Stati Uniti prepareranno sanzioni che saranno in vigore da inizio dicembre”. “E’ importante – ha aggiunto la presidente riferendosi all’arrivo di migranti spinti da Minsk verso il confine con l’Ue – che il regime di Lukashenko capisca che pagherà per il suo comportamento”A queste intimidazioni ha risposto Lukashenko dichiarando che se l’Ue introdurrà nuove sanzioni verranno chiusi i rubinetti che portano il gas russo in Europa (Yamal Europe). “Forniamo all’Europa il riscaldamento e i Paesi europei ci minacciano di chiudere le frontiere. E se noi interrompessimo il transito di gas diretto all’Europa?” una dichiarazione insensata secondo la leader dell’opposizione bielorussa, Svetlana Tikhanovskaya, secondo la quale la minaccia di Lukashenko sarebbe più un problema per la Bielorussia che per l’Unione europea. Una situazione veramente complicata e disumana se a tutto ciò aggiungiamo anche le dichiarazioni del ministro degli Interni polacco Mariusz Kaminsky, che ha espresso la volontà di voler creare un muro anti-migranti. “Vogliamo che la recinzione sia installata entro la fine della prima metà del 2022, sarà una struttura lunga 180 chilometri, alta 5,5 metri e verranno utilizzate le soluzioni più moderne”Stabilire quel che stia realmente avvenendo in questo momento in quel confine è davvero complesso. C’è un continuo scaricarsi di responsabilità, ma l’unica cosa certa sono le migliaia di migranti uomini, donne e bambini ammassati in campi improvvisati, della cui sorte ancora nessuno ha la più vaga idea.


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