Il giardino-esempio di Latina, dove Ilaria e Miran sono il simbolo della ricerca di verità

0 0

Alessandra Chicarella ha passato l’estate sotto al sole, dentro un lungo giardino nella immediata periferia di Latina, in un quartiere dove fino a sei anni fa non c’erano che erba alta, incuria e palazzoni. Oggi in quello spazio già intitolato ad Ilaria Alpi e Miran Hrovatin sono stati inaugurati i murales sulle due cabine di E-Energia che si trovano al lato del parco e ritraggono la giornalista e l’operatore Rai in una inedita immagine della street art nata  su un’idea promossa dal Comitato di quartiere e dal consigliere comunale Fabio D’Achille. Quello spazio è il simbolo della luce accesa su una vicenda non ha ancora trovato giustizia e “sui bisogni di giustizia, sulla ricerca di verità e su una linea di correttezza che questa città ha sposato negli ultimi anni e rivendica”, come ha sottolineato il sindaco Damiano Coletta all’inizio della cerimonia di inaugurazione dei due ritratti artistici. Erano inoltre presenti alla inaugurazione il Presidente della Federazione Nazionale della  Stampa Italiana, Giuseppe Giulietti, che ha ringraziato gli autori dell’iniziativa “perché questo progetto incarna la filosofia della luce, del tenere accesi i riflettori sulle storie di tante colleghe e colleghi  per i quali non abbiamo ancora avuto né verità né giustizia, sulla loro morte. Ci sono Ilaria e Miran, penso a Italo Toni e Graziella De Palo, ad Andrea Rocchelli, a Giulio Regeni, a Mauro De Mauro e purtroppo potrei ancora andare avanti. Questo progetto dei murales spero rientri in una rete di città che accendono la luce nel segno della ricerca della verità, nel segno della  nostra Costituzione. Ringrazio Latina dove c’è chi ogni giorno onora la Costituzione, festeggia il 25 Aprile, dedica parchi a Falcone e Borsellino e piazze ai giornalisti uccisi per informare e rispettare la Costituzione italiana che è, ancora, antifascista”. L’artista Alessandra Chicarella ha ripercorso nel suo intervento l’esperienza  anche umana di questo progetto e ricordato la “grandissima solidarietà dei residenti e degli operatori economici del quartiere che mentre lavoravo mi portavano la pizza, la Coca Cola, i secchi per lavare i pennelli, un segno di partecipazione sociale veramente indimenticabile”. Anche il responsabile di E-Energia, Guglielmo Di Filippo ha sottolineato l’entusiasmo con cui la società ha sostenuto il progetto e si è augurato che si concretizzi sempre di più la loro idea di trasformare le cabine elettriche in una “rete d’arte”. Infine Mariangela Gritta Grainer, che da parlamentare ha seguito i lavori della Commissione d’inchiesta sul caso Alpi e non ha mai smesso di cercare la verità sull’agguato, ha detto che “luoghi come questo ci ricordano che noi insieme chi verrà dopo di noi, dobbiamo continuare a cercare la verità e a chiedere giustizia, ma dobbiamo altresì perpetrare il messaggio di Ilaria e Miran, ossia quanto sia importante informare i cittadini, anche mettendo a rischio la propria vita”. “Il giardino Alpi-Hrovatin è una tappa del percorso avviato per risanare e rendere vivibile un quartiere che fino a sei anni fa era abbandonato – ha detto il portavoce del Comitato di quartiere Angelo Colabattista – e che adesso ha servizi e luoghi di aggregazione, il più importante dei quali è proprio questo dove c’è finalmente spazio per i bambini e le loro famiglie, un punto di riferimento anche per le scuole e la parrocchia, il punto di (ri)partenza per un pezzo di città che era stato dimenticato”.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21