Fabbrica di sogni, deposito di incubi.  Dieci anni di cinema USA. 2010-2019

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Un saggio prezioso questo di Stefano Santoli. Analizzare un periodo così breve in campo cinematografico, all’interno di una cinematografia, quella americana, tra le maggiori produttrici al mondo, non è certamente cosa facile. E facile Santoli non vuole farla, come afferma egli stesso nella Introduzione al libro, quando definisce il suo intento come non vincolato da una ricerca tassonomica che pregiudichi le possibilità analitiche che il tema da lui scelto dischiude. Suddiviso in quattro capitoli: Tra finzione e immersività, Sguardi al passato , Sguardi al presente, Percorsi d’autore, con una filmografia che conta più di 450 titoli, Fabbrica di sogni, deposito di incubi. Dieci anni di cinema Usa 2010-2019” mantiene fede alle intenzioni del suo autore. Il decennio analizzato da Santoli è l’ultimo che abbiamo vissuto. Storia recente, cinema recente, un intreccio inevitabile, a volte inestricabile, che viene gestito al meglio, lucidamente, senza cedimenti verso preferenze personali o giudizi tranchant che lo avrebbero penalizzato. Lo studio di Santoli procede per accumulo e se nel primo capitolo, Tra finzione e immersività, lo sguardo si posa sui modelli linguistici che il cinema Usa di oggi utilizza non a caso, vedi, ad esempio, tra gli altri, il piano sequenza, divenuto mainstream (quasi fosse un nuovo effetto speciale) dopo aver connotato in passato il cinema d’autore europeo, il secondo capitolo, Sguardi al passato,  ci conduce, tra i tanti temi affrontati, anche dentro la rivisitazione odierna del cinema americano per eccellenza, il western (oltre il rinnovamento segnato dalla New Hollywood), visto da Santoli come paradigma privilegiato per individuare <<le mutazioni del presente>>.

Così come non manca di spunti notevoli il paragrafo dedicato a “Il tradimento dell’american dream”, in cui Santoli fa una analisi perfetta di opere, cito per tutte “Le idi di marzo” di Clooney, che non hanno paura di chiudersi senza finali catartici stile “Tutti gli uomini del Presidente”, già coraggioso film New Hollywood di A.J.Pakula. Il capitolo seguente, il terzo, Sguardi al presente, è altrettanto necessario e motivato. Anche qui Santoli si distingue per raffinatezza e introspezione. Egli afferma che la violenza è da sempre uno dei temi del cinema Usa, ma il dato che emerge oggi è quello dei nuovi contenuti, presi a prestito da una realtà sempre più ingiusta e sempre più ribelle alle ingiustizie. Fantascienza distopica, horror, war movie, film di denuncia sociale (vedi la perfetta analisi di “99 Homes”, di Bahrani) per Santoli sembrano allontanarsi sempre di più dall’essere singoli generi per avvicinarsi ad un nuovo unico genere, quello che trova nell’inevitabile violenza la risposta a domande di giustizia sociale sempre evase da un sistema politico-economico sempre più assurdamente e nichilisticamente sordo a queste sacrosante richieste.

Ritorna anche in questo capitolo, dunque, il tema dell’american dream e dell’individuo chiamato ad incarnarlo, in un ribaltamento a 360 gradi rispetto al passato, insieme reale (dal black lives matter al me too) e cinematografico, che Santoli illustra con molti esempi e dovizia di particolari. L’ultimo capitolo, Percorsi d’autore, analizza i temi e le forme di sette grandi cineasti americani contemporanei (Lynch, Scorsese, Tarantino, P.T.Anderson, Eastwood, Allen, Malick) in una comparazione con un presente sempre più deficitario di giovani talenti, con tanti registi ormai ben lontani da quella “Politica degli autori” teorizzata dai giovani moschettieri della Nouvelle Vague. Santoli lo afferma chiaramente <<mancano i giovani>>. Dà le sue ragioni ma lascia anche a noi lettori di trovarne altre, stimolandoci. In ultimo, L’Epilogo , dedicato alla colonia straniera a Hollywood, tra cui il nostro Sorrentino. Anche questo un tema che l’autore lancia come proposta di riflessione agli studiosi di cinema ma anche a quello spettatore attento che vuole andare oltre la semplice visione di un film. Per questo volere coinvolgere tutti, addetti ai lavori e non, il saggio di Santoli è imperdibile, un’occasione unica per conoscere e approfondire la realtà dei nostri giorni attraverso il cinema e viceversa.

AUTORE Stefano Santoli

EDITORE Mimesis

COLLANA:Cinema

DATA DI USCITA: Giugno 2021


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