L’ossessione del potere genera mostri 

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Di che cosa possono essere capaci,pur di non perdere il potere e la fama, una famosa conduttrice del principale telegiornale italiano e un alto funzionario del Quirinale una volta andati in pensione? Non ci sono limiti, ci fa capire nel suo romanzo  “Le Coniugazioni del potere” Daniela Tagliafico, per anni a capo di Rai Quirinale e in precedenza vicedirettrice al TG1, profonda conoscitrice di quei mondi romani dove la politica si intreccia con le carriere di molti personaggi televisivi pronti a tutto pur di conquistarsi un posto al sole nella magica scatola televisiva. Non c’è differenza tra uomini e donne. Sono tutti cattivissimi nella storia raccontata da Daniela Tagliafico  e nessuno si salva. Il grado di cinismo e di meschinità è variabile ma nell’insieme si ha la sensazione di avanzare in un mondo apparentemente dorato ma che in realtà nasconde una palude maleodorante e  piena di sabbie mobili. Solo Roma è capace di mettere in scena simili tragedie, come ci hanno raccontato molto bene alcuni registi. Sorrentino con la Grande Bellezza è stato uno tra gli ultimi che si è  misurato con il sottobosco romano abitato da figure grottesche e spaventose. Tagliafico ci avverte che i personaggi del suo romanzo non sono reali e che sarebbe meglio non cercare di identificare in figure in carne ed ossa i protagonisti della vicenda: non esiste una Corinna Banchi, la spietata giornalista di punta della testata più seguita in Italia,come non esiste  il misurato e potente Vittorio Valenzano, alto funzionario del Quirinale fidanzato con lei. Ma mentre la storia si dipanava pagina dopo pagina, mi sono chiesta quante Corinne e Vittorio  ho incontrato nei miei  lunghi anni nel principale tg italiano e nell’enigmatico mondo romano? Vi piacerebbe saperlo,ma non ve lo dirò , come non ve lo dice Daniela Tagliafico che però ha scelto di scriverci un libro, seppur di fantasia.
” Mi sono ispirata a tante figure che ho conosciuto” mi ha risposto quando le ho chiesto timorosa chi avesse in mente quando ha immaginato i due protagonisti. Conduttori e conduttrici, direttori, commentatori e opinionisti che entrano ed escano dagli intrighi di Corinna e Vittorio sono in apparenza diversi tra loro, ma hanno una caratteristica in comune. Sono assetati di fama e  sono sempre pronti al compromesso:un accordo si trova sempre, perché fissarsi su posizioni rigide e poco proficue quando si può trovare una soluzione conveniente alle proprie carriere? Ormai tutto è liquido mi sono sentita dire più volte anch’io quando mi è capitato di sollevare obiezioni etiche o di coerenza. Corinna non ha ideali, come non ne ha Vittorio con il quale si accompagna per status e per convenienza. Lui sembra  meglio di lei,ma solo perchè  ha un briciolo in più di decenza che gli fa vedere con lucidità la sua vita, ormai senza scopo, e gli indica una via d’uscita. Mi sono divertita a seguire le vicende di Corinna, ma alla fine mi è rimasto un senso di amarezza per il veleno che scorre tra le pagine del romanzo che dipinge un mondo  dove anch’io ho trascorso oltre 40 anni della mia vita professionale. Flash di ricordi che la mente cancella subito per  istinto di sopravvivenza. Davvero l’arrivo della pensione e la perdita di potere possono  generare simili mostri? Credo di si, ma erano mostri già prima  quando erano in piena attività e il timore di cadere nell’oblio ha solo inasprito la loro natura. Se li conosci li eviti!

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