Giornalismo sotto attacco in Italia

Ribaltato il giudizio. Assolto Markiv. Ma allora chi ha ucciso Andrea Rocchelli e Andreij Mironov?

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Assolto. L’uomo che nella sentenza di primo grado era stato considerato colpevole di aver partecipato all’omicidio di Andrea Rocchelli e Andreij Mironov, in appello è stato considerato non colpevole. Le motivazioni della sentenza spiegheranno perché questo rovesciamento di pareri. Lo devono innanzitutto ai familiari di Andrea che con  encomiabile rispetto dei ruoli, in silenzio, hanno seguito tutte le fasi del processo. Lo stesso non si può dire per una tifoseria scatenata e sciagurata che ha investito tutti coloro che stavano vicini ai Rocchelli, che ha accusato i magistrati e la Federazione Nazionale della Stampa (che era parte civile per Andy) di essere sul libro paga di Putin.

Gli avvocati Ballerini e Pisapia hanno deciso di non commentare la sentenza, di attendere le motivazioni. Che non è un modo per negare la propria sconfitta: dalla lettura della sentenza non si è capito infatti se la Corte d’appello ha sostenuto che Valery Markiv andava assolto – semplificando un po’ – per insufficienza di prove o per contradditorietà della prova.

Resta il fatto che ciò che era stato considerato prova sufficiente dalla sentenza di primo grado e ribadito caparbiamente dalla Procura Generale di Milano, non ha convinto la Corte. Da una parte c’erano le testimonianze del superstite, il fotografo William Roguelon, alcuni commilitoni di Markiv, le perizie, i siti filoucraini che avevano inserito Rocchelli e Mironov tra i nemici da abbattere, le frasi sgradevoli di Markiv intercettate in cella che raccontavano questo scenario: il gruppetto di fotografi e il giornalista/interprete volevano documentare la guerra ucraina che colpisce anche i civili, ma si sono trovati sotto tiro, sempre più vicino, fino al colpo di mortaio che li ha investiti. Dall’altra parte c’era una narrazione opposta: Markiv non c’entra, Rocchelli e Mironov si trovavano nel posto sbagliato e per sfortuna sono stati colpiti.  Ecco perché le motivazioni saranno davvero importanti, per capire cosa non ha convinto i giudici.

Resta l’amaro in bocca. Non tanto per un imputato assolto, ma perché chi vuole strumentalizzare la sentenza farà passare il peggiore messaggio per la categoria dei giornalisti: non andate nel posto sbagliato perché ve le andate a cercare. Ecco perché con la sentenza del processo Rocchelli nessuno può dirsi soddisfatto. Un motivo in più per confermare ciò che Articolo21, la FNSI, il Festival dei Diritti Umani hanno fatto in questi anni: restare vicini ai familiari di Andy e Andreij, perché una morte senza giustizia è la peggiore condanna.


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