Lo schermo dell’arte. “Sono innamorato di Pippa Bacca” di Simone Manetti,  creatività e morte di Pippa Bacca

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Giuseppina Pasqualino di Marineo, nom de plume Pippa Bacca, era nipote da parte della madre Elena del provocatorio pittore Piero Manzoni (che divenne famoso a livello internazionale per la “Merda d’artista” ). Pippa fin dal 1997 aveva intrapreso la strada dell’arte performativa. Il suo era un temperamento estroso e creativo.  Tipica della sua espressività, la trasformazione con l’uso delle forbici di oggetti in altri oggetti: ad esempio, le foto delle persone che le davano un passaggio in macchina erano ritagliate fino ad assumere la forma di un mezzo di trasporto; l’opera Surgical mutations (“Mutazioni chirurgiche”) consisteva di foglie raccolte in un bosco e trasformate in altri vegetali.

Nata a Milano, il 9 dicembre 1974  è stata assassinata a Gebze, in Turchia, il 31 marzo 2008, all’età di trentaquattro anni.  Fu per realizzare la performance Brides on tour, Spose in viaggio, che l’8 marzo di quell’anno per lei sfortunato, con l’amica e collega Silvia Moro, partì da Milano per attraversare in autostop quei territori che avevano visto guerre e conflitti – Bulgaria, Turchia, Siria, Libano, Giordania, Israele – vestite da sposa come segno di purezza, intenzionate a consegnare all’umanità un messaggio di fiducia e di pace.

Figlia di una madre separata dal marito, cresciuta con altre quattro sorelle, educata a confidare negli altri, Pippa Bacca aveva fatto sin da piccola l’autostop con la mamma.  Durante lo svolgimento del “Brides on tour” Pippa nelle tappe del viaggio cercava le ostetriche per lavare loro i piedi, gesto simbolico verso chi dava la vita.  Brides on tour è un inno all’amicizia tra i popoli. Purtroppo, dopo essersi divisa da Silvia Moro e avere proseguito da sola, la sua performance terminò in Turchia, dove fu violentata e uccisa da un balordo che le aveva dato un passaggio. Ironia della sorte, chi oggi sta scontando in carcere una pena di trent’anni, dopo l’omicidio portò con sé la telecamera di Pippa e in seguito la usò per riprendere un matrimonio di conoscenti. Nel film di Manetti si vedono alcune inquadrature che l’uomo fece alla sposa.

Simone Manetti, regista livornese classe 1976, nel documentario “Mi sono innamorato di Pippa Bacca”, usa le stesse riprese fatte dalle due autostoppiste, Pippa Bacca e Silvia Moro, durante la loro simbolica missione di pace, arricchite dalle interviste ai familiari di Pippa Bacca e alla compagna d’avventura Silvia, rivisitando la vita di Pippa, la sua carriera d’artista, il grande coraggio. Quello dell’autore é un montaggio sapiente, caratterizzato dalla grande suspense di una storia vera.


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