49 milioni e non solo

0 0
Dopo la sparizione dei 49 milioni di finanziamenti, la Lega si ritrova in mezzo ad un altra accusa di sottrazione di denaro pubblico. L’importo è decisamente minore, ma il danno di immagine è maggiore. Infatti, mentre Salvini nel primo caso poteva invocare la sua estraneità nella passata gestione di Bossi, questo nuovo clamoroso ammanco vede imputati i suoi uomini di fiducia, commercialisti come Di Rubba e Manzoni, che sono anche addetti ai conti del partito nel Senato e nella Camera.
Quindi, stavolta il Capitano non può chiamarsi fuori dicendo di non conoscere i protagonisti di questa losca storia, tanto più che la prima sede della sua nuova Lega per Salvini ha avuto l’indirizzo coincidente con quello dello studio di un terzo indagato. Insomma, anche il mito di “Roma ladrona” e di una Lega integerrima si avvia al tramonto. E il piombo delle polemiche trascina in basso prima di tutto Salvini. Verrebbe quasi voglia di andare a suonare i citofoni degli studi di questi commercialisti e chiedere “C’è qualcuno là che ruba i soldi dei cittadini?”. Ma la vicenda intristisce.

Iscriviti alla Newsletter di Articolo21